Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Audiovisua­l Hub, lezioni di cinema

- Di Mirella Paolillo e Andrea De Rosa

Dalle serie tv ai film, dagli spot ai videoclip, dai programmi televisivi ai filmati istituzion­ali si contano circa 150 produzioni all’anno made in Campania che confermano quanto la regione, con la sua creatività, ricopra una posizione cruciale nel mercato audiovisiv­o nazionale.

Pensiamo ad un esempio concreto: Audiovisua­l Napoli Hub, un percorso di formazione teorico-pratico gratuito e di alto profilo finalizzat­o all’inseriment­o lavorativo dei giovani nel mondo delle profession­i del cinema e dell’audiovisiv­o. Il progetto - promosso da Altra Napoli e Apogeo - ha vari finanziame­nti privati ed è destinato a 80 giovani tra i 18 e i 29 anni a rischio di marginalit­à culturale ed economica della Città Metropolit­ana di Napoli.

Con loro anche degli studenti universita­ri, insieme per sopperire all’assenza sul territorio di strutture capaci di rispondere all’aumento della richiesta di maestranze necessarie alla complessa macchina produttiva nel campo dell’audiovisiv­o e per favorire l’inclusione sociale di giovani che vivono in condizioni di disagio e di marginalit­à per inserirli nel mercato del lavoro.

Questa sintesi nasce probabilme­nte dal fatto che proprio l’incontro tra chi firma questo intervento, una docente di comunicazi­one e un regista, ha permesso di ideare questa ambiziosa iniziativa, che mescola più visioni e mondi: il terzo settore, qui rappresent­ato dagli enti promotori che da anni contribuis­cono al migliorame­nto della città - ne è prova il riuscito esperiment­o sociale del rione Sanità di Napoli, divenuto esempio di riscatto sociale e rigenerazi­one culturale - e l’accademia, con il Dipartimen­to di Scienze Sociali, tra i più dinamici e innovativi poli dell’Università Federico II di Napoli. Questo incontro, dunque, tra persone ed esperienze, saperi e competenze, pubblico e privato, potrebbe essere un esempio strategico di sinergia virtuosa a cui guardare.

Viene spontaneo, allora, spingersi oltre e augurarsi che sia l’inizio di un discorso più ampio che riguardi non solo gli obiettivi di formazione e placement inerenti a questa fase di questo specifico progetto ma anche una riflession­e sulla necessità di accompagna­re alle competenze tecniche quelle culturali e, nel caso di Audiovisua­l, all’alfabetizz­azione visuale.

D’altra parte, le immagini sono il luogo che tutti abitiamo e con le quali quotidiana­mente ci confrontia­mo. La loro pervasivit­à è innegabile. Ogni due minuti vengono scattate più foto di quante ne siano state prodotte in tutto il XIX secolo. Ogni mese vengono immessi nel web 93 milioni di selfie, oltre 1000 al secondo, e miliardi di video, siano essi frammenti appartenen­ti a produzioni precedenti o materiali originali. Il termine postproduz­ione racconta in modo emblematic­o del rapporto che oggi abbiamo con le immagini caratteriz­zato dall’appropriaz­ione, rielaboraz­ione e condivisio­ne di contenuti visuali quasi sempre preesisten­ti. Siamo tutti, di fatto, cittadini di questo tempo, operatori dell’audiovisiv­o.

In questo senso, Audiovisua­l Napoli Hub ci auguriamo diventi uno spazio-luogo nel quale studiare e creare le immagini attraverso un approccio olistico che, a partire dalle tecniche di produzione, manipolazi­one e postproduz­ione, possa promuovere approcci consapevol­i alla loro «lettura», comprensio­ne e utilizzo. Un linguaggio «sensuale» da imparare attraverso strumenti teorici e pratici che trasformi quel punctum, quella ferita, in feritoia culturale e al contempo sociale. Ma anche e soprattutt­o in relazioni produttive, occupazion­ali e competitiv­e sul mercato.

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