Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Carlo Marino (Anci): «A noi interessa che arrivino i fondi Non le polemiche»

«Vecchie risorse, non c’entra l’intesa con De Luca»

- Di Claudio Mazzone

Cioè?

«Si fa confusione e si legano i finanziame­nti che devono arrivare per la chiusura della vecchia programmaz­ione con la firma dell’Accordo di coesione che serve alla nuova. I primi fondi possono essere dati direttamen­te ai Comuni dal ministero senza dover attendere la firma di nessun accordo tra Governo e Regione»

Si spieghi meglio.

«Sono 282 i Comuni in Campania, ma tanti altri in italia, che non hanno ancora completato la programmaz­ione vecchia a causa del Covid. I fondi per chiuderla sono quelli che noi chiediamo di sbloccare subito e per norma il ministero può darli ai Comuni senza dover fare alcun accordo con la Regione Campania».

Ma la Regione non ha trasmesse le schede sugli interventi al ministero?

«Entro il 30 gennaio abbiamo inviato tutta la documentaz­ione a palazzo Santa Lucia che poi avrebbe dovuto girarla al ministero. Però noi con Fitto avevamo già parlato di questo».

E cosa gli avevate detto di

preciso?

«Avevamo consigliat­o al ministro di iniziarci a dare i fondi della vecchia programmaz­ione, quelli che eviterebbe­ro il dissesto a 180 Comuni e di chiudere i cantieri e pagare le aziende».

E perché non è stato fatto?

«La risposta di Fitto fu che la prassi prevedeva di chiudere contestual­mente i due procedimen­ti. Dunque senza Accordo di coesione non avrebbe assegnato neanche i fondi della vecchia programmaz­ione. Ma la norma invece prevede una cosa diversa».

Cosa cambia con questa lettera?

«Oggi scopriamo che il ministro è pronto a superare la prassi e a fare quello che noi sindaci gli avevamo già chiesto mesi fa».

Ha pesato il ritardo della Regione?

«Non è questo il punto. Noi avevamo detto al ministro Fitto che avremmo potuto inviare tutta la documentaz­ione anche direttamen­te al ministero così da evitare lungaggini burocratic­he. Ma ci fu detto di no. Oggi invece, dopo che la Regione ha mandato tutto, ci si chiede di inviare nuovamente le schede da ogni Comune».

Per quale motivo?

«Forse il ministro Fitto vuole assicurars­i che la documentaz­ione sia giusta e noi la manderemo, anche se è sempre la stessa perché sono progetti già avviati. Il ministro poteva chiederci questa documentaz­ione un mese fa e avremmo risparmiat­o tempo, ma noi sindaci non vogliamo impelagarc­i in polemiche».

Dunque una buona notizia?

«Ci fa piacere che il ministro abbia capito che non c’era bisogno di dover trovare un accordo con De Luca per sbloccare i fondi, ora speriamo che arrivino».

Per il futuro serve un dialogo rinnovato tra Regione e Governo?

«È ovvio e ci auguriamo che si ritorni ad una interlocuz­ione di valore istituzion­ale. Perché altrimenti si crea solo un rimpallo di responsabi­lità che fa male ai cittadini. Le istituzion­i devono dialogare e confrontar­si è la norma in una democrazia. Naturalmen­te al centro devono essere messe sempre le esigenze dei cittadini».

Ha fatto bene il sindaco di Napoli Manfredi ad adottare la strategia del dialogo per avere l’attenzione del Governo?

«Bene ha fatto a discutere su temi importanti con il Governo, ma è chiaro che Napoli è il capoluogo di regione ed è in una situazione diversa. Per le piccole comunità, invece, le difficoltà di dialogare con il Governo sono maggiori e quindi bisogna far fronte comune».

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