Corriere del Mezzogiorno (Campania)
AL CORRIERE
Gentile direttore, i tifosi del Sorrento — squadra che gioca in serie C, girone C — in trasferta in occasione della partita contro il Benevento hanno dato vita a una protesta molto originale che è stata applaudita da tutto lo stadio. Hanno indossato giubbotti da operai edili e hanno mostrato lo striscione con la scritta «lo stadio lo facciamo noi». Hanno poi incominciato a intonare dei cori rivolti al Comune di Sorrento per sollecitare l’avvio di lavori di ristrutturazione dello stadio, che attende da decenni interventi di restyling. Lavori mai partiti, mentre il Sorrento è costretto a giocare lontano da casa dallo scorso agosto. È stato scelto, per le partite casalinghe del campionato, in alternativa allo stadio di casa il campo neutro di Potenza, cioè fuori regione e a quasi 300 chilometri di distanza. Un sacrificio enorme per la squadra e anche per i tifosi. Tutto questo perché lo stadio di Sorrento non è a norma per il campionato di serie C e la squadra è stata costretta dunque a emigrare fuori regione, vista l’indisponibilità di stadi campani. C’è poi un paradosso. Oggi, alle 20,45, il Sorrento dovrà giocare in campionato contro il Potenza. Questa partita — che stando al calendario è una partita casalinga per la squadra campana — si disputerà a Potenza. Cioè la squadra in trasferta, il Potenza, giocherà in casa sul proprio campo contro la squadra sulla carta di casa, cioè il Sorrento. Una situazione grottesca e grave che ci auguriamo possa trovare una soluzione tempestiva. Di fatto, il Sorrento anche l’anno prossimo sarà costretto a giocare lontano da Sorrento, forse ancora a Potenza. Motivo? I lavori di adeguamento dello stadio cittadino, lo stadio Italia, non sono partiti. Anzi, non c’è al momento neppure un progetto esecutivo.
La protesta, gentile, dei tifosi del Sorrento