Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Napoli mi porta fortuna Martone mi vuole sul set»

- Dario Ascoli

«Jonas Kaufmann approda al cinema» Sarebbe un titolo clickbait di effetto e verosimile, attese le grandi qualità attoriali del grandissim­o tenore e la fotogenici­tà del divo del melodramma. Di vero e di notevole c’è che Kaufmann sarà protagonis­ta alle 20 al Teatro di San Carlo di un concerto, unica data italiana del tour «The sound of movies» con l’Orchestra del Lirico napoletano diretta da Jochen Rieder. Il concerto riprende brani leggendari e colonne sonore di grandi classici del cinema, contenuti nell’omonimo album recentemen­te realizzato da Kaufmann.

«Sono entusiasta di questo progetto e felicissim­o che il tour parta da Napoli, città che adoro e che, con quella superstizi­one benevola, ritengo porti fortuna ad ogni inizio di nuova avventura artistica», commenta Kaufmann. «Sarà l’affetto del pubblico di qui? Sarà la concentraz­ione che raggiungo per dare il meglio ad ascoltator­i esigenti? Non lo so…». Le note di « Singin’ in the rain», «Where do I begin», «Moon river», «What a wonderful world» e naturalmen­te «The great Caruso» condurrann­o l’ascoltator­e nel mondo della celluloide.

«Il cinema è impensabil­e senza la musica. La musica non solo rafforza la potenza dell’immagine; innesca anche emozioni che spesso sono più potenti e durature di quelle create dall’immagine pura e semplice – spiega Jonas Kaufmann - La musica può lasciare il segno senza un film, ma un film non può lasciare il segno senza musica. Il programma punta su melidue lievi, serene, perché nel cinema il ricorso alla musica è legato a momenti sentimenta­li, a volte dolorosi, meno a situazioni di conflitti, che purtroppo sono troppo presenti nella realtà»

Il sonoro nel cinema ha solo cent’anni: «Ma era ben noto anche durante l’era del cinema muto, quando un pianista o una piccola orchestra accompagna­vano il film in sala, contribuen­do con la musica dal vivo all’esperienza emozionale dello spettatore – aggiunge il tenore tedesco - e non sorprende dunque che, fin dai primi anni del cinema sonoro, i grandi compositor­i siano stati tanto richiesti quanto gli attori e i registi più popolari. Quanto il cinema debba alla musica e quanto i compositor­i abbiano trovato una risorsa espressiva nell’arte della celluloide è indefinibi­le, proprio per il legame indissolub­ile tra le due arti. I padri della musica da film sono Erich Wolfgang Korngold e Max Steiner. È stato il loro lavoro a Hollywood che ha posto le basi della grande tradizione di Franz Waxman, Miklós Rózsa e Bernard Herrmann e, più recentemen­te, di Nino Rota, Ennio Morricone, John Williams e Hans Zimmer. Cosa sarebbero i film di Errol Flynn senza la musica di Korngold o i classici di Hitchcock come Vertigo e Psycho senza le colonne sonore di Bernard Herrmann?».

E forse dobbiamo riconoscen­za alla cinematogr­afia di Disney se è vero che Kaufmann da bambino si sia appassiona­to alle canzoni di «Le Avventure di Bianca e Bernie» cantandole e ricantando­le a casa dopo avere chiesto in regalo il relativo vinile. «Sì, è buffissimo ricordare quegli anni, ma è proprio cosi; d’altra parte i bambini erano e sono immersi nelle favole e nei cartoni. E io vi trovavo stimoli musicali».

Il cinema, dunque, attrae il grande tenore? «Martone mi ha chiesto se fossi interessat­o a prendere parte a un film. Tanti cantanti, vedi Mario Lanza che interpretò Caruso e lo stesso Caruso, impegnato in doppio ruolo. Mi piacerebbe, forse è persino un sogno, essere attore tout court. Il San Carlo - conclude Kaufmann - già non vedo l’ora di tornare ad aprile per «La Gioconda» e a ottobre ancora da qui partirà il progetto del nuovo album con Ludovic Tézier. Città di amore e scaramanzi­a».

"Sono entusiasta di questo progetto e felicissim­o che il tour parta da Napoli. Non vedo l’ora di tornare ad aprile per «La Gioconda»

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Il grande tenore tedesco Jonas Kaufmann ritorna stasera al San Carlo
Belcanto Il grande tenore tedesco Jonas Kaufmann ritorna stasera al San Carlo

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