Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nel videogioco contro la camorra c’è Napuel supereroe partenopeo
Si chiama «Napuland» ed è in fase di sviluppo. Sarà pronto per ottobre
NAPOLI Un supereroe napoletano generato dal Vesuvio grazie alle preghiere dei cittadini e che combatte la camorra. È Napuel, il protagonista di Napuland, il primo videogioco nato e ambientato a Napoli. Il creatore è Giuseppe Tattoli, in arte Giustat, autore, musicista, tiktoker ma anche fine pensatore innamorato della sua città. Su Napuland è possibile incontrare venditori ambulanti di calzini e accendini, ma bisogna anche stare attenti agli scooter che sfrecciano nel traffico del lungomare. Ci sono i chioschi di trippa e limonata, ma è possibile anche imbattersi in pittoreschi personaggi, gli Npg della Napoli di oggi e di quella di ieri, con i quali poter interagire. Da Pierre Macchié, avatar che dispensa canzoni e pensieri all’ombra del Castel dell’Ovo; passando per Diego Armando Maradona che palleggia su un muretto come un artista di strada; fino a un imperturbabile Eduardo De Filippo che costruisce il suo presepe sotto gli occhi di Totò, proprio di fronte ai grandi alberghi.
Nel corso dei mesi, da quando il progetto è stato reso noto nel circuito social, sono stati numerosi gli artisti coinvolti e inseriti come personaggi. Ma non è solo ludus e oleografia. Perché il gioco mira a sensibilizzare le persone al rispetto per la propria città e «a lottare contro la sottocultura». Tra le missioni, ad esempio, c’è quella di eliminare i rifiuti dagli scogli.
Nel gioco si può progredire attraverso le sfide e le missioni contro gli atteggiamenti negativi, promuovendo l’inclusione, la diversità e la consapevolezza della bellezza.
Perché Napoli vive di contraddizioni. Di bellezza, ma anche di ferocia e di violenza.
In uno degli scenari, su uno dei muretti di via Caracciolo, si nota uno strumento musicale di ottone. È un corno e rappresenta l’omaggio di Giustat a Giovanbattista Cutolo, per tutti Giogiò, e a tutte le vittime innocenti della Napoli malata.
Napuland è ancora in fase di sviluppo, l’uscita ufficiale è
tra i 20 ed i 30 chilometri orari. Macchinista, capotreno e carabinieri che sono intervenuti hanno poi provveduto a rimuovere il frigorifero dalla tratta ferroviaria ed il treno ha potuto riprendere la corsa».
Si sa da quanto tempo era sui binari l’elettrodomestico?
«Pochi minuti prima era transitato un treno in direzione opposta su quel tratto a binario unico e il frigo non c’era. Chi lo ha messo lì ha agito in pochissimo tempo».
Teme che possa diffondersi la paura e possa calare il
numero dei viaggiatori per questi episodi?
«Non credo. Tengo a sottolineare, in ogni caso, che negli ultimi dieci anni la Circumvesuviana ha trasportato mezzo miliardo di persone e non c’è stato alcun incidente grave che abbia coinvolto i passeggeri. Se un pendolare rinuncia al treno per l’auto perché crede che sia più sicuro commette un errore: il trasporto automobilistico è di gran lunga il più pericoloso in assoluto. Lo chiariscono le statistiche degli incidenti. Segue quello con i bus. Poi i treni e infine gli aerei. Voglio anche lanciare un appello ai cittadini, che siano o no utenti della Circumvesuviana».
Quale?
«Se qualcuno ha visto o sa qualcosa che possa aiutare le indagini, per risalire all’identità di quelli che hanno per tre volte posizionato sui binari oggetti potenzialmente molto pericolosi, lo segnali a noi o agli inquirenti. La sicurezza ferroviaria è un bene collettivo ed è interesse di tutti che lo si tuteli».
"Escluderei che siano intimidazioni legate alle gare di appalto in corso