Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Salernitana, il tecnico accusa: «Dia ha rifiutato di giocare»
Liverani: «Non posso contare su di lui». Pari-beffa a Udine
Il veleno è nella coda. Sono sistematicamente i minuti di recupero a condannare la Salernitana: primo o secondo tempo che sia. Lo certificano i gol subiti contro le big come Milan, Juve e Napoli insieme ai 4 punti persi. E lo conferma l’extratime ieri ad Udine concesso nella prima frazione di gioco e che ha consentito ai friulani di pareggiare il gran gol di Tchaouna (10’): Kamara (46’) in acrobazia ha girato in porta l’assist di Thauvin.
I granata portano via un punticino che li solleva in classifica ma il passo è troppo mansueto per definire positiva la prestazione dei ragazzi di Liverani incapaci anche per mezz’ora di sfruttare la superiorità numerica dopo l’espulsione di Ebosele. Ad oggi con una gara in meno rispetto alle concorrenti e con lo scontro diretto di stamattina tra Verona e Sassuolo - sono 6 i punti di distanza dalle quart’ultime. Eppure proprio Tchaouna col destro (70’) che ha incrociato il palo e poi Candreva
sul gong hanno avuto il match point dolorosamente sciupato. I 700 tifosi salernitani, sempre encomiabili, escono via dal Bluenergy Stadium dispiaciuti per come è maturato il pareggio. La squadra trasferisce una sensazione di impotenza anche quando il destino prova a favorire i campani come è accaduto ieri per il discorso dell’uomo in più.
Fabio Liverani non è il tecnico ansioso per una retrocessione che non appare lontanissima e ha ricalibrato la sua squadra con la difesa a 4, senza Boateng e Fazio, sistemando Maggiore da play con Candreva unico trequartista dietro Weissman e Tchaouna. Due le esclusioni eccellenti: Kastanos in panchina e soprattutto Boulaye Dia: «Lui non è voluto entrare verso fine gara - ha spiegato il tecnico della Salernitana -; mancavano 7-8’ al 90’ e gli ho chiesto di scendere in campo beccandomi un rifiuto. Andrà fuori rosa? Non lo so. Questi sono dei provvedimenti che non prende solo il tecnico. Prendo atto che è un giocatore su cui non posso contare. Alla salvezza io continuo a crederci».
Ad Udine non c’era il presidente Iervolino così come il vicepresidente Petrucci e l’ad Milan. A loro spetterà nel giro di qualche ora gestire il caso sull’attaccante senegalese la cui professionalità è discutibile da inizio stagione. Mancano 11 gare alla fine del campionato: ci sono 5 scontri diretti, sabato il primo della serie a Cagliari. La Salernitana per salvarsi deve fare 20 punti. Il suo dg Sabatini ha scritto sui social: «Siamo lì come una tigre che deve saltare in un cerchio infuocato ma abbiamo paura. Se ci riusciamo una volta lo faremo sempre…». il capitano di Vascello Angelo Patruno, presidente della Sezione Velica della Marina Militare «Ammiraglio Straulino» di Napoli . «Lo Sport Velico della Marina Militare (Svmm) — aggiunge — ha tra i suoi obiettivi quello di contribuire a diffondere l’immagine, la cultura e le tradizioni marinaresche attraverso l’organizzazione e la presenza delle proprie imbarcazioni e dei propri equipaggi a manifestazioni veliche favorendo ed agevolando l’avvicinamento della Forza Armata ai cittadini ed il Trofeo Francesco De Pinedo, intitolato all’aviatore e marinaio di formazione napoletano, che si svolge in questo meraviglioso golfo nell’ambito del Campionato Invernale di quest’anno, è una tangibile dimostrazione di questa sinergia». «Lo Sport della vela in Marina – evidenzia il contrammiraglio Pierpaolo Budri, skipper di Deneb - ha lo scopo di mantenere saldo il legame fra il mare ed il nostro personale, addestrandolo e facendolo crescere tecnicamente in un ambiente di sana competizione fra imbarcazioni ed equipaggi Quest’anno la Sezione Velica della Marina Militare di Napoli partecipa al Campionato con un First 36.7, Deneb, del quale sono lo skipper, ed un equipaggio in addestramento - molti a bordo non avevano mai regatato prima d’ora».