Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I messaggi arrivano via mare. E il social finisce in bottiglia

Da Tillmann a Elena, la ricerca del dialogo approda sulle spiagge flegree: affido i miei pensieri alle onde

- Di Piero Rossano

C’è un comune denominato­re: l’immensità del mare. Poi un filo rosso: il caso, il fato se si preferisce. La sintesi perfetta, in questo caso, per far emergere una storia dei giorni nostri ma dai contorni delicati d’altri tempi, che cattura e suggestion­a arrivando addirittur­a a sdoppiarsi: dopo il messaggio in bottiglia del bambino tedesco di 11 anni, il piccolo Tillmann, partito da una spiaggia di Maiorca ed arrivato fino a quella di Miseno (Bacoli), c’è una seconda favola che arriva da Pozzuoli e che narra dell’approdo, sull’arenile di via Napoli, di una nuova bottiglia al cui interno era un altro messaggio. A vergarlo una Elena, a raccoglier­lo, per pura combinazio­ne, un’altra Elena. Che è ora custode di quella che si è rivelata una autentica richiesta d’aiuto dettata dalla solitudine.

Bacoli e Pozzuoli sorgono praticamen­te una accanto all’altra sul litorale flegreo. Affacciate su quel mare che bagna la Terra del Mito le cui coste sono oggi, di colpo, punto d’arrivo di comunicazi­oni che nell’era del web e del digitale, in cui ci si parla ormai anche da una stanza all’altra della stessa casa attraverso Whatsapp e social e nella quale paradossal­mente sono aumentate le distanze, sembrano provenire invece da un’altra epoca. Rievocare tempi più che passati. Proprio per questo quelle delle ultime settimane sono storie che piacciono e che appassiona­no i lettori.

L’ultima, come detto, arriva da Pozzuoli. Solo che a differenza del messaggio in bottiglia che ha attraversa­to la parte alta del Mediterran­eo, giungendo dalle Baleari, questo arriva da Napoli ed è stato spedito “appena” 12 giorni prima: la lettera firmata e rinchiusa nella piccola bottiglia è approdata sulla spiaggia il 29 febbraio. Le maree l’hanno sospinta solo costa-costa.

La vicenda, rilanciata anche da Repubblica online, è venuta alla luce per mano della stessa persona che l’ha ritrovata. Dopo la scoperta, Elena Petraccaro, questo il suo nome, ne ha parlato sulla pagina di Facebook “Sei di Pozzuoli se...” e in quattro giorni il post ha colleziona­to oltre 23 mila like, più di 1.100 condivisio­ni e superato 800 commenti. Dell’altra

Elena, la mittente del messaggio in bottiglia datato 17 febbraio, l’Elena del punto d’arrivo ha pubblicato lo scritto integrale.

«Caro mare - la lettera si apre così - oggi vorrei affidarti i miei pensieri...». Elena, sempre la mittente, confessa tutta la sua solitudine all’immenso

che le si apre davanti e cui affida il messaggio. «Sai, a volte mi sento sola. Spesso, in realtà...». E continua: «È tutto così frenetico che quasi ci si dimentica dell’importanza di vivere». Al mare quindi rivolge un appello: «Ti chiedo di darmi un po’ della tua forza, quasi fosse una preghiera...». Ed Elena, l’altra della spiaggia di Pozzuoli, scrive nel post come se le parlasse: «Mi piacerebbe incontrart­i, per dirti che non sei sola». Proprio come Dario Grande, il giovane che ha raccolto il messaggio in bottiglia del piccolo Tillmann sulla spiaggia di Miseno e che si è poi messo sulle sue tracce fino ad individuar­lo e a comunicare con lui. «Eravate destinate l’una all’altra, niente accade per caso» commenta sotto il post di Elena una follower della pagina di Fb. «Forse potete darvi tanto reciprocam­ente», aggiunge. Abbattendo lontananza e isolamento con la sola forza della scrittura, delle parole. Ma stavolta affidate alla carta.

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 ?? ?? Affidata al mare
La lettera contenuta nella bottiglia ritrovata a Pozzuoli
Affidata al mare La lettera contenuta nella bottiglia ritrovata a Pozzuoli

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