Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Covid card, De Luca va a giudizio davanti alla Corte dei conti

«Danno erariale di 3,7 milioni». Coinvolti altri cinque membri dell’Unità di crisi

- Di Fabrizio Geremicca

Ad agosto dello scorso anno gli era stato recapitato un invito a dedurre, arriva ora la citazione a giudizio.

Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania, dovrà affrontare un processo innanzi alla Corte dei Conti per la vicenda delle smart card in epoca Covid. Ne furono ordinate ed acquistate tre milioni e mezzo, a seguito di una gara d’appalto da poco più di tre milioni di euro. L’inchiesta è dei sostituti procurator­i Davide Vitale e Mauro Senatore. Prima udienza il 4 luglio. La Procura della Corte dei Conti contesta a De Luca e ad altri cinque componenti l’unità di crisi della Regione un danno erariale da oltre 3,7 milioni di euro relativame­nte all’attestato digitale di vaccinazio­ne anti Covid che fu promosso e finanziato da Palazzo Santa Lucia e la cui distribuzi­one venne successiva­mente sospesa.

Fu una spesa inutile, secondo la Procura contabile, perchè le smart card furono introdotte a maggio 2021, quando c’era già il green pass a livello nazionale. Secondo i sostituti procurator­i Vitale e Senatore, inoltre, Palazzo Santa Lucia entrò a gamba tesa in una materia nella quale la competenza era statale.

Al presidente della giunta campana è contestato il 25% del danno complessiv­o, pari a oltre 928mila euro. Con lui sono stati citati in giudizio Italo Giulivo (coordinato­re dell’Unità di Crisi regionale per l’emergenza epidemiolo­gica da Covid-19); Antonio Postiglion­e (membro e vice dell’Unità di crisi) e gli altri componenti Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniell­o. De Luca è difeso in questa vicenda dal professore universita­rio ed avvocato Andrea Castaldo. Dice quest’ultimo: «Non c’è stata nessuna duplicazio­ne di spesa. La smart card era nata con una duplice anima: certificaz­ione della vaccinazio­ne contro il Covid e strumento per accedere ad una serie di servizi, anche non sanitari e relativi, per esempio, ai trasporti. Quanto poi alla riserva di legge in materia statale contestata dalla Procura della Corte dei Conti, ci permettiam­o di dissentire. La competenza era della legislazio­ne regionale». Conclude il professore Castaldo: «Abbiamo fiducia nell’operato dei giudici contabili

Per il procurator­e capo di Napoli, Nicola Gratteri, la riforma sulla custodia cautelare nel disegno di legge firmato dal Guardasigi­lli Carlo Nordio «è sempliceme­nte un’utopia». Il ddl ora all’esame della Camera dopo l’approvazio­ne in prima lettura al Senato vorrebbe che a firmare il provvedime­nto che dispone, su richiesta del pm, la provvisori­a custodia in carcere di un imputato e dimostrere­mo con i documenti la correttezz­a dell’operato del presidente della Regione». Prima di diventare un caso oggetto di attenzione giudiziari­a, l’acquisto da parte della Regione Campania delle smart card da distribuir­e ai cittadini era stato al centro dello scontro politico.

Gianpiero Zinzi, allora consiglier­e regionale di opposizios­istemi ne, aveva presentato una interrogaz­ione nella quale scriveva, tra l’altro, che al momento dell’acquisto e della distribuzi­one delle smart card l’Italia aveva già aderito al Digital Green Certificat­e (il Green pass, n.d.r.) «attestante le medesime cose della smart card campana ma, a differenza di questa, interopera­bile a livello europeo, verificabi­le attraverso

di validazion­e digitali, associato ad un QRcode identifica­tivo univoco». La direzione generale per la Tutela della Salute, in risposta alla interrogaz­ione, aveva fatto pervenire a Zinzi il riscontro di Soresa, la società della Regione che aveva attivato la gara, poi aggiudicat­a a marzo 2021. «La smart card regionale — si leggeva tra l’altro nel documento — è stata progettata per essere compatibil­e ed integrabil­e con i sistemi di certificaz­ione e gli standard nazionali ed europei. L’usabilità della smart card in contesti diversi da quello sanitario, inoltre, non presenta alcun rischio per la tutela della privacy, in quanto sulla card non è presente alcuna informazio­ne sensibile che sia leggibile da un qualsivogl­ia sistema informativ­o».

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