Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sottosuolo «osservato speciale» Tecnologia 3D per cave e acquedotti
Esplorazione virtuale delle cavità, una mappa di dati indispensabili per la manutenzione
e messa a sistema del patrimonio di conoscenze sul sottosuolo di Napoli: un processo avviato negli anni Novanta e che ora può avvalersi delle nuove tecnologie».
Dopo una prima fase, che ha visto il trasferimento sulla piattaforma di una banca dati di circa 800 cavità con rilievo 2D, saranno inseriti i rilievi tridimensionali. Successivamente verranno introdotti ulteriori elementi come la consistenza e la struttura di muri, versanti e costoni; aspetto per il quale sarà coinvolto l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, mentre i rilievi verranno effettuati grazie all’accordo di collaborazione che il Comune sta siglando con il dipartimento di Ingegneria civile della Federico
II. «La volontà di dotarsi di una piattaforma digitale — ha affermato il sindaco Gaetano Manfredi — rientra nelle strategie di azione del Comune di Napoli finalizzate alla comprensione, analisi, valutazione, gestione del rischio idrogeologico e governance territoriale. La disponibilità di dati e la possibilità di utilizzarli quale base di raffronto, consente un’attenta analisi del livello di rischio a cui sono esposte le persone e i beni e, quindi, di programmare gli interventi necessari».
«La piattaforma è un sistema intelligente, in evoluzione e interoperante con diversi strati informativi che di volta in volta verranno arricchiti — ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture, mobilità e Protezione civile Edoardo Cosenza
L’università Il lavoro, affidato alla società Digicarta srl è stato presentato alla facoltà di Ingegneria
—. Essa consentirà, in un primo momento, di creare una risorsa digitale utile per la conoscenza e salvaguardia del patrimonio ipogeo. In un secondo momento sarà la base per l’accesso condiviso ai gemelli digitali e alle banche dati ad essi collegati: la geologia della città, le infrastrutture, i sottoservizi, i muri, i versanti e i costoni, messi in diretta relazione, al fine di avere una lettura incrociata di tutti i dati utili a fornire le informazioni necessarie alle scelte strategiche per la salvaguardia del territorio in una logica di intervento ordinario e non più straordinario».