Corriere del Mezzogiorno (Campania)
All’Archivio di Stato arriva zio Paperino Storia e raccolta fondi in cinque fumetti Intesa con il settimanale «Topolino». Obiettivo 125 mila euro
una volta al mese i lettori di Topolino troveranno una storia di ambientazione napoletana: i cinque fumetti saranno poi ripubblicati in un numero speciale, un albo che uscirà nel mese di ottobre 2024.
Una operazione per accendere i riflettori sul valore della documentazione archivistica, indispensabile per scrivere e conoscere la Storia. E non soltanto della grande Storia si tratta, ma anche degli avvenimenti legati alle persone comuni e delle vicende quotidiane che sono la spina dorsale di una intera società e riflettono la vera essenza di epoche diverse. L’Archivio di Stato di Napoli, insomma, guarda al futuro con un progetto originale e inedito. Configurandosi sempre più come «Casa delle Storie», si propone con questa operazione «di connettere i più giovani al passato in modo da formare cittadini consapevoli delle loro capacità, in grado di aiutare a progettare e costruire il futuro delle nostre comunità». Un progetto che punta non solo a far conoscere l’anima e il profilo di questa straordinaria «Casa di carta», ma anche a sensibilizzare la donazione di fondi che saranno inizialmente destinati a questa iniziativa di divulgazione e poi, in prospettiva, alla manutenzione del sito e dei suoi tesori attraverso il meccanismo dell’Art bonus. L’obiettivo immediato, riferito al solo progetto Topolino ,è quello di raccogliere 125 mila euro.
La direttrice dell’Archivio di Stato, Candida Carrino, ha dato mandato all’agenzia Pubbli&Rolando di portare avanti una campagna social dal forte impatto dove le immagini dell’Archivio sono riproposte in stile disneyano e con caratteri grafici che rimandano immediatamente al giornale a fumetti più trasversale e conosciuto dai ragazzi, ma soprattutto dai loro genitori.
La sfida oggi è conquistare un uditorio nuovo e giovane che possa non solo scoprire il valore della storia e delle testimonianze bibliografiche — perché non solo di Rete e di Internet ci si può accontentare — ma anche apprendere il valore della partecipazione nella difesa di un monumento che è uno dei simboli di Napoli. In questo caso di carta.