Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Avellino, sindaco indagato: «Solo per salvare il basket»
A Gianluca Festa è contestato di aver tratto vantaggi da alcuni appalti. «No, ci ho rimesso»
pallacanestro ad Avellino, Festa versò 20mila euro dal suo conto corrente per garantire almeno l’iscrizione di una formazione irpina al campionato di serie B. Poi si attivò, insieme ad altri appassionati, a trovare sponsor e imprenditori disposti a credere nella squadra risorta da quel fallimento.
Oggi. però, Festa è indagato, insieme all’amministratore delegato della squadra, la Delfes, Gennaro Canonico. Chiamati in causa dai pm in un filone dell’inchiesta madre su presunti appalti pilotati al Comune. Che già vede coinvolti il consigliere comunale e provinciale Diego Guerriero e suo fratello Fabio oltre alla dirigente comunale Filomena Smiraglia.
La Procura contesta ai tre i reati di corruzione, associazione a delinquere, turbativa d’sta e falso in atto pubblico. In questo complesso groviglio giudiziario ora è finito anche il sindaco. Che l’altra notte ha subito una serie di perquisizioni. Ed è accusato di abuso d’ufficio, turbativa d’asta, corruzione e falso. Perché, secondo i magistrati, da quel sistema di appalti avrebbe tratto vantaggio. Ovvero alcune delle imprese che si sono aggiudicate i lavori pubblici hanno anche sostenuto economicamente la società di basket.
Ma al termine delle perquisizioni, il sindaco di Avellino ha convocato una conferenza stampa per ribadire la sua totale estraneità ai fatti. «Non c’è niente — ha detto — perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Siamo persone perbene e aspetteremo l’esito delle indagini che non porteranno a nulla per quanto ci riguarda. Ho messo i miei soldi nella Delfes, ho pagato una rata federale per evitare una penalizzazione. Quindi, al limite, ci ho rimesso. Quale utile posso aver ottenuto, quale reato ho commesso? Quanto sta accadendo mi indigna profondamente. Durante le perquisizioni ho detto ai carabinieri di cercare ovunque, di verificare tutto, per eliminare ogni dubbio. Tant’è che questi controlli non hanno portato ad alcun riscontro».
La difesa «Ho messo miei soldi nella Delfes per evitare penalità»