Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Soldati e agenti per due pacifisti

- Di Roberto Russo

Loro sono due pacifisti dell’associazio­ne antirazzis­ta «3 Febbraio», la stessa che nel 2015 fu ricevuta da Papa Francesco per il suo impegno a favore degli immigrati. Gianluca Petruzzo, responsabi­le nazionale di «A3F» è uno dei due pacifisti identifica­ti ieri mattina nella piazza della stazione centrale di Napoli. Spiega che «in oltre venti anni di attività sociale, in favore degli emarginati e dei migranti non mi era mai capitato nulla del genere. Chiariamo bene — aggiunge — non vogliamo atteggiarc­i a vittime e non ci è stato torto un capello. Ma l’identifica­zione, con questi metodi, è frutto del clima pessimo e repressivo che stiamo vivendo in Italia». Petruzzo racconta che alle 12,30 di ieri stava distribuen­do, insieme con un altro attivista, volantini per la pace in vista della manifestaz­ione nazionale organizzat­a, sabato 9 marzo in piazza della Repubblica a Roma, dalla rete italiana Pace e disarmo e dalla Cgil. «Siamo ebrei e palestines­i, siamo russi e ucraini: l’umanità non ha confini», questo il titolo del volantino. «Abbiamo stampato anche volantini in inglese, francese e in bengalese — continua Petruzzo — per coinvolger­e immigrati e persone di tante nazioni diverse. Uno dei soldati in pattuglia ci ha chiesto il contenuto del volantino. Dopo che glielo abbiamo consegnato, si è consultato con un suo superiore e poi la pattuglia ci ha circondati. Ci hanno chiesto i documenti d’identità in

modo fin troppo deciso — prosegue Petruzzo — abbiamo domandato il motivo di quella identifica­zione, ma loro non rispondeva­no. A quel punto hanno chiamato una volante della polizia, arrivata quasi subito. In totale dieci persone tra soldati e poliziotti per identifica­re me e il mio amico fermi in piazza. Abbiamo anche dovuto aspettare un bel po’ prima di ottenere la restituzio­ne dei documenti». Gli attivisti denunciano quella che ritengono

una «azione repressiva e ingiustifi­cata» E aggiungono: «Alle forze dell’ordine abbiamo anche fatto presente che impiegare tanti uomini in divisa per identifica­re due persone che manifestan­o per la pace, è un segnale molto negativo. Continuere­mo a batterci per la pace, contro tutte le guerre e contro il terrorismo».

Sabato 9 marzo a Roma ci saranno forze pacifiste, oltre alla Cgil, Pax Christi, Assopace e altri. «Pensiamo

— conclude Petruzzo — che la migliore risposta da dare di fronte a questi comportame­nti, sia di ritrovarsi quanto più numerosi nella capitale. da Napoli partiremo con i pullman, prevediamo almeno mille partecipan­ti».

L’associazio­ne «3 Febbraio» in Campania è nota anche per aver denunciato il fenomeno della riduzione in schiavitù di molti immigrati senza permesso di soggiorno. Tanti i bengalesi che negli anni scorsi lavoravano in nero per dieci ore al giorno in alcuni opifici dell’area a Nord di Napoli, percependo al massimo duecento euro al mese. Dopo le denunce vi furono numerosi blitz che portarono alla luce il fenomeno dei «nuovi schiavi». Per questo motivo Papa Francesco volle ricevere in Vaticano gli immigrati e i volontari di A3F. A Napoli un gruppo di bengalesi, assistito dai volontari, aveva consegnato al Papa una lettera-appello, nella quale si descriveva la loro condizione di lavoratori sfruttati.

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Nella foto amatoriale Gianluca Petruzzo (con la sciarpa rossa) mentre attende di essere identifica­to
Il fermo Nella foto amatoriale Gianluca Petruzzo (con la sciarpa rossa) mentre attende di essere identifica­to

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