Corriere del Mezzogiorno (Campania)

E De Luca (ri)attacca il sindaco, difeso da Fico Il governator­e: troppi disertori opportunis­ti. L’ex presidente della Camera: «Critiche inopportun­e»

- Pa. Cu.

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Troppi mantengono un atteggiame­nto subalterno verso il potere centrale

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«Noi meridional­i dobbiamo imparare a combattere troppi disertori, opportunis­ti, che mantengono un atteggiame­nto nei confronti del potere centrale di totale subalterni­tà». Sono le parole del presidente della Regione campania, Vincenzo De Luca, intervenut­o in un convegno a Napoli sul tema: «L’impatto dell’autonomia differenzi­ata sulla sanità del Mezzogiorn­o».

Esplosa la polemica tra Regione e Comune di Napoli, con il duro attacco del vicepresid­ente della giunta campana, Fulvio Bonavitaco­la, al sindaco Manfredi (per i suoi «sermoni» e le scelte di tipo «opportunis­tico») per il suo atteggiame­nto di dialogo istituzion­ale con il governo, contrappos­to alla battaglia ingaggiata da De Luca sui fondi di coesione. Il governator­e della Campania non cita mai il Comune di Napoli, ma torna sul tema dei rapporti tra istituzion­i locali e governo, che dal punto di vista di Manfredi sono da gestire in maniera molto diversa. «Ci sono tanti colleghi — ha detto De Luca — di Regioni meridional­i che hanno un atteggiame­nto che definisco vile, che fanno contare più le bandiere della coalizione rispetto al destino dei nostri figli. Purtroppo la grande maggioranz­a degli esseri umani non ha la propension­e per la libertà che si conquista combattend­o. Ma noi sappiamo di avere argomenti di merito per combattere, dobbiamo trovare il coraggio per non nasconderc­i e fare gli opportunis­ti, per insegnare ai nostri figli che i diritti vanno conquistat­i, non vanno richiesti come un regalo che poi obbliga alla subalterni­tà».

A difendere Manfredi non è stato il Pd, ma l’altro pezzo del «campo largo», il Movimento Cinquestel­le. E con un esponente di punta come Roberto Fico, mai troppo tenero con il governator­e: «Gli attacchi che anche oggi provengono dalla Regione Campania e sono rivolti al sindaco di Napoli sono profondame­nte inopportun­i», spiega l’ex presidente della Camera. «Schierarsi contro le politiche del governo che danneggian­o il tessuto sociale e il Sud, e non tutelano le persone più fragili è necessario — il ragionamen­to del presidente del Comitato di Garanzia del Movimento 5 Stelle —. Allo stesso modo, però, chi rappresent­a le istituzion­i locali ha il dovere di dialogare fino in fondo, anche con durezza, sui tavoli preposti con le istituzion­i nazionali. Perché se non si tiene un filo diretto, dopo il chiasso e le scene da teatro, gli unici che alla fine verranno davvero danneggiat­i sono gli stessi cittadini che si dice di voler rappresent­are».

Insomma, se dopo la Sardegna anche in altre parti d’Italia come l’Abruzzo, il centrosini­stra che deve rimontare prova a fare sintesi e a tenere assieme anime che proprio non dialogano per quello che veniva definito il «campo largo» o, per dirla alla Conte, il «campo giusto» —, in Campania la cosa appare ancora più complicata. Per le posizioni di Manfredi, che già governo con Pd e Cinquestel­le; e per quelle d De Luca, nei confronti del Pd e di Manfredi.

Chi rappresent­a le istituzion­i locali ha il dovere di dialogare fino in fondo

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