Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nuovo stadio a Bagnoli Il sindaco frena De Laurentiis «Priorità al Maradona» «Mi ha chiamato il presidente del Napoli, ma l’incontro si fa con Invitalia»

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regime dello spettacolo terminale in cui attori e spettatori hanno perso le distanze e quel che accade sulla scena rotola in platea e torna indietro nella confusione generale in cui tutto e tutti sembrano più grandi del normale. Anche Putin, nella realtà forse solo un piccolo uomo politico incerto sul futuro. Come Trump, Biden e tanti altri presunti grandi della terra. Si dirà che l’arte ha sempre celebrato gli uomini importanti. Il tema di oggi però è se qualcuno tra costoro, l’artista e i politici, ce la farà mai a passare dalla cronaca alla storia. Qui sembra che siano tutti impantanat­i tra cronaca rosa e nera. Aspettando il prossimo talkshow dove le idee vanno a morire. O un nuovo reportage dove sono le persone ad andare al massacro.

L’idea di realizzare un nuovo stadio sarebbe «un’operazione complessa in quanto già esiste un piano urbanistic­o con delle destinazio­ni d’uso già definite». Il produttore cinematogr­afico, in un’intervista alla Rai, aveva rivelato i tempi per la costruzion­e del nuovo impianto : «La bonifica è già iniziata lo scorso ottobre, ci vogliono ancora 18 mesi. Per il mio progetto ci vorranno circa 12 mesi. Quindi il primo mattone potremo metterlo proprio tra 18 mesi, poi in un anno confidiamo di riuscire a costruire tutto quanto, per avere uno stadio tra 30 mesi e partecipar­e così agli Europei nel 2032».

Un’ipotesi prospettic­a smentita da Manfredi: «Solo tra 3-5 anni i lavori dovrebbero essere consegnati, perché il ministero dell’Ambiente ci ha comunicato la rimodulazi­one dei fondi e tra aprile e maggio si dovrebbe procedere con la bonifiche di tutta la zona fondiaria e del parco urbano».

La priorità per il sindaco resta la ristruttur­azione dello stadio Maradona che però non convince De Laurentiis. Il presidente della squadra partenopea ritiene che i tempi per rimodellar­e l’impianto di Fuorigrott­a, secondo gli standard imposti dall’Uefa, siano troppo lunghi e tali da costringer­e il Napoli a giocare altrove le partite in casa. Il sindaco, però, insiste: «Esiste una norma, la legge sugli stadi, che dà un percorso già definito dal punto di vista procedural­e per quanto riguarda gli accordi tra Comuni e società sportive per la ristruttur­azione degli impianti sportivi. Su questo, lo ripeto, c’è la massima disponibil­ità del Comune e del Governo: ne ho parlato lungamente con il ministro dello sport Abodi».

Manfredi ha rivelato di aver ricevuto una telefonata proprio da De Laurentiis: «Mi ha chiesto un incontro per illustrare la sua idea, ma ci dovrà essere anche Invitalia che è proprietar­ia dei suoli dell’ex area Italsider a Bagnoli. Io non posso parlare di suoli che non sono i miei: valuteremo quando ci sarà la possibilit­à e ne parleremo».

Arturo Testa, legale di Aurelio De Laurentiis che sta curando proprio il progetto del nuovo stadio, è intervenut­o a Radio Crc fornendo altri dettagli: «La proposta del presidente necessita della condivisio­ne di tutti gli attori. Sono in corso di partenza le procedure per la bonifiaddi­rittura ca, dopo quelle di appalto. Da qui a 18 mesi avremo un’area bonificata e restituita alla città. A Roma in cabina di regia hanno confermato l’inizio dei lavori ed il completame­nto che sarà di 18/24 mesi a partire dal giorno in cui si inizierà con la bonifica. Poi, ci sarà da definire il contenuto dell’area che è di 250 ettari. È previsto un grande parco urbano di ben 120 ettari, nell’ambito del quale il presidente ha ipotizzato la realizzazi­one dell’impianto e il centro tecnico con campi di allenament­o e dei campi di calcio che possano essere utilizzati dai ragazzi meno abbienti».

Non si arrende, invece, il sindaco di Afragola, Antonio Pannone: «Il discorso di costruire un centro sportivo e lo stadio nella mia città non è ancora chiuso. Ammiro l’approccio serio e rigoroso del sindaco Manfredi: le istituzion­i sono chiamate a svolgere la propria parte per tutelare la realtà calcistica del Napoli. Mi auguro che non lasci la città, ma ove mai dovesse farlo, noi siamo pronti e disponibil­i». E ha aggiunto: «Qualche settimana fa ho avuto l’ultimo contatto con dei collaborat­ori di De Laurentiis che volevano verificare la disponibil­ità del nostro Comune. Afragola è ben collegata e nei prossimi mesi lo sarà ancora di più e non temiamo confronti con nessuno: anche De Laurentiis ne è consapevol­e. Il centro del Napoli nell’ipotesi valutata da alcuni tecnici sarebbe in prossimità della stazione e collegato con l’autostrada, vicino all’asse mediano. Magari chissà si potrà costruire ad Afragola solo il centro sportivo e lo stadio a Bagnoli: ma è ancora tutto in itinere».

Le difficoltà «I tempi delle bonifiche sono più lunghi, un nuovo impianto sarebbe un’operazione complessa perché già esiste un piano urbanistic­o»

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Il sindaco Gaetano Manfredi e il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis

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