Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un fiume di fango invade il Vomero Cede la fogna, rabbia dei residenti
Ancora allarme tra via Morghen e via Solimena. Il titolare di una pizzeria: ci avevano rassicurati
Sopra, la voragine apertasi il 21 febbraio scorso che ieri si è allagata. Nelle altre foto di Fabrizio Geremicca i locali invasi dalla melma, il titolare della pizzeria Troisi che è stato costretto a licenziare i suoi quattro dipendenti eil sopralluogo dell’assessore Cosenza tra i residenti sfollati del civico 63 in via Morghen ed i commercianti del tratto di via Solimena a ridosso della scalinata Torrione San Martino.
Gabriele Troisi, che gestisce una pizzeria, è uno di questi ultimi e ieri il suo volto era l’emblema dello sconforto: «Ho aperto due anni fa investendo circa 100.000 euro, per metà finanziati da Restiamo al Sud. La pizzeria è chiusa dal 21 febbraio, pago 800 euro di affitto per il locale ed altrettanti per il magazzino ed ho dovuto licenziare 4 persone. Questa mattina mi ha chiamato il panettiere — l’unico rimasto, perché ha una bimba piccola e non me la sentivo di lasciarlo senza stipendio — e mi ha raccontato che usciva dal magazzino un fiume di fango. Mi sono precipitato e quando sono arrivato il fiume d’acqua aveva già sfondato dall’interno la porta e sbalzato in strada un frigorifero a colonna ed un pozzetto». Tre giorni fa Troisi era al tavolo tecnico convocato dal Comune. «Il sindaco — riferisce mentre pochi metri più in là l’assessore Edoardo Cosenza ispeziona l’area transennata — aveva garantito che la situazione era sotto controllo». Ieri per Troisi al danno si è aggiunta la beffa: «Nella fretta di arrivare in pizzeria avevo parcheggiato l’auto in sosta vietata qui vicino. Ho trovato la multa». Non meno sconfortati i condomini di via Morghen 63. «Avevamo iniziato i lavori di rimozione del fango dagli appartamenti al piano terra — raccontano — conformemente alla ordinanza di ABC. Per la seconda volta sono stati di nuovo invasi dall’acqua».
Circa le cause della voragine del 21 febbraio è aperta una inchiesta della Procura della Repubblica, mentre si prospetta anche una lunga battaglia in sede civile per il ristoro dei danni. Abc ipotizza che infiltrazioni delle condotte fognarie private del civico 63 potrebbero avere giocato un ruolo nel portare via il terreno che sosteneva la condotta idrica e nell’innescare il cedimento della stessa e la voragine. I condomini sono di tutt’altro avviso.