Corriere del Mezzogiorno (Campania)

FORNELLI 2.0 Non è solo «Bechamel» Nel locale in via Pessina anche classici partenopei: miglior piatto gli ziti lardiati

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Ci spostiamo di poco: da piazza Dante, meta della visita di domenica scorsa, a via Pessina, davvero quattro passi, per provare un locale il cui nome fa immaginare un’impostazio­ne rigorosame­nte monotemati­ca: «Bechamel». In realtà, pur caratteriz­zando più di un piatto del menu, l’amata-odiata salsa madre d’origine francese non esaurisce (direi per fortuna) l’offerta del locale che si estende a vari classici della cucina napoletana, elaborati senza incertezze, con materia prima generalmen­te di buon livello. L’offerta dei vini non è molto ampia, ma consente la scelta di bottiglie corrette a prezzi una volta tanto onesti che non incidono cioè pesantemen­te sul conto finale (e di questi tempi è da apprezzare). S’inizia con le bruschette di Cetara che, altro non sono che fette di pane fritte, sulle quali è stato aggiunto un ricciolo di ricotta di bufala, in verità non fluida come sarebbe auspicabil­e, un filettino di acciuga e zeste di limone. Migliori le polspeck. pettine di manzo, morbide, fritte correttame­nte, affogate in una fonduta di bechamel insaporita col Grana. Ebbene, il primo impatto con la specialità della casa è positivo: la salsa risulta, a differenza della ricotta, fluida, senza grumi, aromatizza­ta senza eccessi. Davvero sfiziose le alici fritte, piccoline, asciutte e croccanti, si mandano giù intere: io, a differenza del collega che mi accompagna, mando giù anche la coda. E arriviamo a quello che, a rigor di logica, dovrebbe essere il piattomani­festo del locale: le trofie bechamel, che, oltre ai due ingredient­i principali, prevedono l’impiego di gherigli di noci e di A prima vista potrebbe sembrare evocare un fantasma (il bianco la fa da padrone) culinario degli anni Ottanta. In realtà, già alla seconda forchettat­a , si afferma per quello che è: un piatto piacione, non particolar­mente raffinato, ma nel complesso accettabil­e. Più in sintonia con i miei gusti personali gli equilibrat­i ziti lardiati (nella foto), eseguiti secondo manuale. Capitolo secondi. La braciolett­a al ragù è correttame­nte aromatizza­ta con aglio e prezzemolo: la carne tuttavia risulta un po’ duretta. Frittura di calamari e gamberi double face : ok il primo, non memorabili i secondi: gamberi argentini, buoni forse per la grigliata ma fritti proprio no. Ci assicurano che in genere si utilizzano i gamberetti rosa del Mediterran­eo, senz’altro migliori. Si finisce con profiterol­e al cioccolato di buona fattura.

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Il ristorante «Bechamel» si trova in via Pessina 43 a Napoli. Per un pasto completo, dall’antipasto al dolce, si spendono in media 35 euro, escluse le bevande. Aperto a pranzo e a cena tranne il martedì e la domenica sera. Info: 0813184778.
La scheda Il ristorante «Bechamel» si trova in via Pessina 43 a Napoli. Per un pasto completo, dall’antipasto al dolce, si spendono in media 35 euro, escluse le bevande. Aperto a pranzo e a cena tranne il martedì e la domenica sera. Info: 0813184778.
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