Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I SOGNI DEL PRESIDENTE NON HA PREVISTO IL «MARE AGITATO»
Il linguaggio è una forma di comunicazione presente, in varie modalità, in tutte le specie viventi. Quello che differenzia gli esseri umani, nella sua forma verbale, è la capacità creativa, quindi non strettamente descrittiva di una situazione ambientale reale. È una evoluzione che consente, ad esempio, nella accezione positiva, di scrivere racconti di fantascienza, o narrare situazioni surreali, senza alcun limite. Le favole sono un esempio. È certamente una dote, se funzionale al proprio lavoro. Abusarne, però, può far perdere di credibilità. Qualche giorno fa ho ascoltato le dichiarazioni del presidente De Laurentiis sul progetto stadio a Bagnoli. Ne sintetizzo i punti per me più significativi, legati alla premessa iniziale. In diciotto mesi bonifica di Bagnoli, dopo decenni di immobilismo reale e vivacità progettuale. Dice di aver parlato con «chi di dovere». Peccato che «chi di dovere» sia il sindaco Manfredi, che pare non sia stato contattato. E che, a scanso di equivoci, ha detto che lo stadio a Bagnoli non è in programma, e che i tempi della bonifica potrebbero arrivare a cinque anni. Chi è il bontempone che ha riferito a Dela che in un anno e mezzo si fa tutto? Non è dato saperlo. E se fosse tutto un sogno, talmente reale che il presidente crede sia accaduto davvero? Comunque, dopo diciotto mesi comincerebbe la costruzione di uno stadio da sessantamila posti, di un centro commerciale e del tanto agognato centro sportivo del Calcio Napoli, con dodici campi. In meno di un anno si completerebbe il tutto. Certamente non si è rivolto alla ditta che sta ristrutturando il mio palazzo...All’inaugurazione, sessantamila tifosi provenienti dal mare. Escludendo quelli che posseggono una imbarcazione, serviranno una trentina fra traghetti e aliscafi. Bisogna costruire urgentemente un porto adeguato. Mi auguro solo che quando ormeggerò la mia imbarcazione non troverò i soliti brutti ceffi abusivi che mi chiedono tariffe ignobili per la macchina o la moto nei pressi del Maradona. Il rischio c’è, Bagnoli è vicinissima a Fuorigrotta. Insomma, un progetto fantastico, tutto a spese di Aurelio. Mi ha contagiato, sto sognando anch’io. Quando fu dismessa l’Italsider ero ragazzino. C’è però un problema, pensandoci bene. Raggiungere Bagnoli per decine di migliaia di tifosi non sarà semplicissimo, specialmente in caso di avverse condizioni del mare, nelle tante partite notturne. Bisognerà subito provvedere alla costruzione di una metro o di un tram veloce. Forse basterà prolungare quello fantasma costruito per i mondiali del ‘90. E magari uno svincolo della tangenziale. Per me che in caso di mare agitato arrivo dal Vomero, c’è il rischio traffico. Tutto questo mentre il Comune pensa di investire un centinaio di milioni dei fondi stanziati per gli europei del 2032 nella ristrutturazione dello stadio Maradona. C’è qualcosa che non quadra. Soprattutto perchè si parla di centinaia di milioni investiti nel calcio in una città che è agli ultimi posti per impiantistica sportiva. Dove solo il 20% degli edifici scolastici ha palestre agibili, e nel degrado urbanistico delle periferie non è previsto quasi nulla per consentire ai bambini di fare sport. Poichè lo Sport è salute, fisica e mentale, i dati provenienti dalla nostra martoriata terra sono allarmanti. La possibilità di ammalarsi è molto alta, obesità e disagio sono in netto aumento. Tutto questo è inaccettabile, lo dico da medico ma anche da cittadino orgogliosamente napoletano. Se per fare qualche partita degli europei sono necessari tanti investimenti pubblici, le facessero altrove. Lasciatemi il mio caro San Paolo, con la pista di atletica e gli abusivi che mi taglieggiano. I fondi destinateli a costruire strutture sportive, piste ciclabili, aree verdi, palestre nelle scuole. Il presidente, se vuole uno stadio nuovo, lo facesse dove vuole, dice che gli offrono centinaia di ettari dappertutto. È un imprenditore, investisse e ne ricavi guadagno. Questa annosa vicenda dello stadio mi è diventata insopportabile, ed ho forte la sensazione che il post scudetto sia stata una occasione persa.