Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Grandi in Spagna È l’ultima chiamata
La missione non è impossibile, ma serve un grande sforzo. Il Napoli ha l’obbligo di battere il Barcellona, accedere ai quarti e ottenere poi in quella fase almeno un successo. Tutto ciò per salvare una stagione che fin qui ha detto poco di promettente. Salvare significa accedere al Mondiale per club 2025 come seconda italiana dopo l’Inter e scalzare così la Juventus che, pur non avendo avuto accesso alle Coppe, è più avanti. Ecco, il quadro finanziario che diventa fondamentale visto che il Napoli potrebbe non qualificarsi alla prossima Champions.
L’aritmetica tiene in vita la speranza, in palio ci sono ancora trenta punti con la concreta eventualità che i posti a disposizione siano cinque (al Maradona arriveranno Atalanta, Bologna e Roma, e non ci sarà alternativa alla vittoria) ma lo scatto in campionato andava fatto nel week end appena trascorso e i tre punti mancati col Torino (solo un pari 1-1) sono una grande occasione persa. Una fetta di futuro, dunque, verrà decisa nei 90 minuti contro il Barcellona, De Laurentiis non si è tirato indietro e alla squadra ha promesso un premio.
Il Napoli ha nelle corde la possibilità di fare una impresa, ha il potenziale per provare a sovvertire il pronostico, il talento per far parte del club delle migliori otto d’Europa. Ma esiste un solo modo per raggiungere questo risultato: dovrà fare la miglior gara stagionale, evitando i soliti errori sotto porta: la squadra di Xavi ha i mezzi per infierire (anche se infarcita di assenze importanti) ma, come è successo all’andata, concede campo e occasioni da gol. Kvara ha ritrovato la verve e Osimhen nei grandi appuntamenti non tira la gamba. La squadra rivisitata per la terza volta in questa stagione da Calzona sicuramente ha riconquistato una sua identità e può permettersi di accarezzare l’idea di uscire dal «Lluis Companys» sulla collina del Montjuic (al Camp Nou ci sono lavori in corso) a testa alta e con un risultato pieno ma ciò sarà possibile sbloccando definitivamente la memoria, riproporsi come quel gruppo motivato e solido, determinato e concentrato che lo scorso anno (appena sei mesi fa) aveva stracciato il campionato e vinto poi lo scudetto. Non è aggrappandosi ai soli ricordi che può determinarsi la svolta, semmai rimettendo in campo virtù che il Napoli ancora custodisce. La condizione fisica adesso rispetto a inizio stagione è accettabile, c’è un uomo al comando, Calzona, che ha avuto l’intelligenza di anteporre la squadra a se stesso.
Senza fronzoli, né troppe parole è riuscito a rispolverare l’idea di antiche dinamiche tattiche e soprattutto riportare lo spirito di lottare fino alla fine in ogni partita. La battaglia di Barcellona dovrà essere una scatola piena di cose, una lettura attenta della partita in ogni fase e soprattutto la determinazione a non lasciarsi mai sorprendere. Anche con Calzona il Napoli ha preso finora almeno un gol a partita con l’idea che ha il potenziale tecnico di farne uno in più.
Calcoli, questi, che andranno messi in soffitta: c’è una sola possibilità per uscire indenni, sfruttare ogni occasione da gol ma non prenderne. Con equilibrio, appunto. In quella terra di mezzo del campo dove Lobotka e Anguissa (Zielinski non è in lista ma viste le ultime impalpabili apparizioni in campionato meglio così) sono pedine fondamentali e non dovranno giocare a nascondino. Si decide tutto lì, o quasi. C’è un altro grande assente per il Barcellona, ed è lo stadio Camp Nou. Difficile ma non impossibile.
il Napoli nella sua storia non ha mai battuto i blaugrana, ha collezionato tre pareggi e due sconfitte in cinque partite tra Champions ed Europa League. Un risultato così importante garantirebbe introiti importanti, altri 15 milioni di euro di premi Uefa più le attività collegate tra botteghini, sponsorizzazioni, incassi che potrebbero anche in vista dei prossimi bilanci mitigare il rischio della mancata qualificazione alla Champions.
Vincere contro il Barcellona alimenterebbe anche le speranze del Napoli riguardo al sorpasso nel ranking ai danni della Juventus e alla qualificazione al Mondiale per club. In caso di qualificazione con vittoria al Montjuic, la casa provvisoria del Barcellona in attesa che terminino i lavori al Camp Nou, al Napoli basterebbe un altro successo ai quarti di finale tra andata e ritorno. Se, invece, gli azzurri passassero il turno attraverso i calci di rigore, soltanto la semifinale di Champions League darebbe al Napoli l’accesso al Mondiale per club che si terrà a giugno 2025 negli Stati Uniti. L’Inter è già qualificata, si lotta per la seconda squadra italiana che parteciperà ad una competizione che garantisce una stima di 100 milioni di euro di introiti.
In casa Barcellona anche c’è tensione per la sfida contro il Napoli. La prospettiva d’impensierire il Real Madrid per la vittoria della Liga sembra un miraggio, in campionato il Barcellona oscilla tra il secondo e terzo posto lottando con la sorpresa Girona