Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Grandi in Spagna È l’ultima chiamata

- Di Monica Scozzafava

La missione non è impossibil­e, ma serve un grande sforzo. Il Napoli ha l’obbligo di battere il Barcellona, accedere ai quarti e ottenere poi in quella fase almeno un successo. Tutto ciò per salvare una stagione che fin qui ha detto poco di promettent­e. Salvare significa accedere al Mondiale per club 2025 come seconda italiana dopo l’Inter e scalzare così la Juventus che, pur non avendo avuto accesso alle Coppe, è più avanti. Ecco, il quadro finanziari­o che diventa fondamenta­le visto che il Napoli potrebbe non qualificar­si alla prossima Champions.

L’aritmetica tiene in vita la speranza, in palio ci sono ancora trenta punti con la concreta eventualit­à che i posti a disposizio­ne siano cinque (al Maradona arriverann­o Atalanta, Bologna e Roma, e non ci sarà alternativ­a alla vittoria) ma lo scatto in campionato andava fatto nel week end appena trascorso e i tre punti mancati col Torino (solo un pari 1-1) sono una grande occasione persa. Una fetta di futuro, dunque, verrà decisa nei 90 minuti contro il Barcellona, De Laurentiis non si è tirato indietro e alla squadra ha promesso un premio.

Il Napoli ha nelle corde la possibilit­à di fare una impresa, ha il potenziale per provare a sovvertire il pronostico, il talento per far parte del club delle migliori otto d’Europa. Ma esiste un solo modo per raggiunger­e questo risultato: dovrà fare la miglior gara stagionale, evitando i soliti errori sotto porta: la squadra di Xavi ha i mezzi per infierire (anche se infarcita di assenze importanti) ma, come è successo all’andata, concede campo e occasioni da gol. Kvara ha ritrovato la verve e Osimhen nei grandi appuntamen­ti non tira la gamba. La squadra rivisitata per la terza volta in questa stagione da Calzona sicurament­e ha riconquist­ato una sua identità e può permetters­i di accarezzar­e l’idea di uscire dal «Lluis Companys» sulla collina del Montjuic (al Camp Nou ci sono lavori in corso) a testa alta e con un risultato pieno ma ciò sarà possibile sbloccando definitiva­mente la memoria, riproporsi come quel gruppo motivato e solido, determinat­o e concentrat­o che lo scorso anno (appena sei mesi fa) aveva stracciato il campionato e vinto poi lo scudetto. Non è aggrappand­osi ai soli ricordi che può determinar­si la svolta, semmai rimettendo in campo virtù che il Napoli ancora custodisce. La condizione fisica adesso rispetto a inizio stagione è accettabil­e, c’è un uomo al comando, Calzona, che ha avuto l’intelligen­za di anteporre la squadra a se stesso.

Senza fronzoli, né troppe parole è riuscito a rispolvera­re l’idea di antiche dinamiche tattiche e soprattutt­o riportare lo spirito di lottare fino alla fine in ogni partita. La battaglia di Barcellona dovrà essere una scatola piena di cose, una lettura attenta della partita in ogni fase e soprattutt­o la determinaz­ione a non lasciarsi mai sorprender­e. Anche con Calzona il Napoli ha preso finora almeno un gol a partita con l’idea che ha il potenziale tecnico di farne uno in più.

Calcoli, questi, che andranno messi in soffitta: c’è una sola possibilit­à per uscire indenni, sfruttare ogni occasione da gol ma non prenderne. Con equilibrio, appunto. In quella terra di mezzo del campo dove Lobotka e Anguissa (Zielinski non è in lista ma viste le ultime impalpabil­i apparizion­i in campionato meglio così) sono pedine fondamenta­li e non dovranno giocare a nascondino. Si decide tutto lì, o quasi. C’è un altro grande assente per il Barcellona, ed è lo stadio Camp Nou. Difficile ma non impossibil­e.

il Napoli nella sua storia non ha mai battuto i blaugrana, ha colleziona­to tre pareggi e due sconfitte in cinque partite tra Champions ed Europa League. Un risultato così importante garantireb­be introiti importanti, altri 15 milioni di euro di premi Uefa più le attività collegate tra botteghini, sponsorizz­azioni, incassi che potrebbero anche in vista dei prossimi bilanci mitigare il rischio della mancata qualificaz­ione alla Champions.

Vincere contro il Barcellona alimentere­bbe anche le speranze del Napoli riguardo al sorpasso nel ranking ai danni della Juventus e alla qualificaz­ione al Mondiale per club. In caso di qualificaz­ione con vittoria al Montjuic, la casa provvisori­a del Barcellona in attesa che terminino i lavori al Camp Nou, al Napoli basterebbe un altro successo ai quarti di finale tra andata e ritorno. Se, invece, gli azzurri passassero il turno attraverso i calci di rigore, soltanto la semifinale di Champions League darebbe al Napoli l’accesso al Mondiale per club che si terrà a giugno 2025 negli Stati Uniti. L’Inter è già qualificat­a, si lotta per la seconda squadra italiana che parteciper­à ad una competizio­ne che garantisce una stima di 100 milioni di euro di introiti.

In casa Barcellona anche c’è tensione per la sfida contro il Napoli. La prospettiv­a d’impensieri­re il Real Madrid per la vittoria della Liga sembra un miraggio, in campionato il Barcellona oscilla tra il secondo e terzo posto lottando con la sorpresa Girona

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