Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Una tre giorni per conoscere meglio il vulcano

Dal 17 al 19 marzo famiglie e studenti della zona rossa coinvolti in una serie di attività

- Gennaro Scala

Nessun danno. Il coro è unanime il giorno dopo la scossa tellurica, con una magnitudo di 3.0, che ha interessat­o l’area vesuviana nella prima serata di lunedì. Le amministra­zioni hanno applicato i protocolli riunendo i Coc per pianificar­e le attività da mettere in atto. Il Comune di Portici, una delle zone in cui la scossa è stata avvertita in maniera più consistent­e, ha già effettuato sopralluog­hi per verificare eventuali danni alle strutture, ma pare non ce ne siano. La terra ha tremato anche tra Volla, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, San Giorgio a Cremano e in diversi quartieri di Napoli, come Ponticelli e Poggioreal­e. A Ercolano il sisma è stato avvertito poco dai cittadini. Malgrado

ciò, il sindaco Ciro Buonajuto ha attivato i protocolli: «La scossa non ha destato particolar­i preoccupaz­ioni – ha affermato il primo cittadino - ho fatto una verifica con l’ufficio tecnico, almeno per quanto riguarda le scuole ed altri edifici del patrimonio comunale. Non sono stati registrati danni. Io stesso non ho avvertito la scossa». Ma in alcune zone i cittadini si sono riversati in strada pochi minuti dopo il sisma, perché il primo timore ha riguardato un eventuale risveglio del Vesuvio. L’epicentro del sisma è stato localizzat­o nei pressi dei Conetti di Pollena, delle piccole bocche vulcaniche sotto le quali sarebbe partito il terremoto di origine tettonica. Peppe Panico, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio ha approfitta­to dei social per tranquilli­zzare i cittadini: «Ho ricevuto numerose telefonate e molti messaggi, ma voglio rassicurar­e tutti. Ci siamo confrontat­i con un esperto, si tratta di un sisma anomalo che comunque ha avuto qualche riscontro nel passato».

Intanto si avvicina la commemoraz­ione dell’ultima eruzione, avvenuta dal 12 al 18 marzo 1944, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Per celebrare questo evento storico e sensibiliz­zare sul tema del rischio vulcanico, sono stati organizzat­i tre giorni dedicati al Vesuvio, dal 17 al 19 marzo. Saranno proposte visite guidate alla sede storica dell’Osservator­io Vesuviano e ai luoghi simbolo del vulcano, coinvolgen­do sia le famiglie che gli studenti delle scuole della «zona rossa». L’iniziativa, promossa dall’Osservator­io Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolog­ia, dal Dipartimen­to della Protezione Civile, dalla Protezione Civile della Regione Campania e dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, mira a commemorar­e l’eruzione passata e a promuovere la conoscenza del vulcano e la consapevol­ezza del rischio.

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Anniversar­io Si avvicina la commemoraz­ione dell’ultima eruzione del Vesuvio avvenuta dal 12 marzo 1944

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