Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fondi Coesione, sfida continua tra Meloni e De Luca
La premier da Bolzano: i risultati arrivano con il senso di responsabilità. La replica: noi pronti da tempo
Neanche la premier Giorgia Meloni si lascia convincere dalla necessità di stemperare la tensione per lasciare uno spiraglio a beneficio del dialogo istituzionale. Ma dall’Alto Adige, dove si è recata per firmare l’Accordo di coesione, punge ancora una volta il «ribelle» Vincenzo De Luca.
«Dove è più forte il principio di responsabilità i risultati arrivano», ha infatti tenuto a sottolineare Meloni a Bolzano, alla firma dell’Accordo sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione tra Governo e Provincia autonoma. «Quello che ha fatto arrabbiare qualcuno, pochissimi per la verità, è che con il decreto che riorganizzava il Fondo di Coesione abbiamo introdotto alcune innovazioni. Ad esempio chiediamo ai territori di finanziare proposte che arrivano dai territori ma che siano condivise dal Governo nazionale», ha aggiunto la presidente del Consiglio, sottolineando che «c’è stata grande collaborazione trasversale alle forze politiche, salvo un caso», ha concluso, con un implicito riferimento al governatore campano De Luca.
Dalla Regione, stavolta, le parole si nutrono di ironica diplomazia: «Leggo le dichiarazioni del presidente del
Consiglio Meloni a Bolzano, e le considero molto positive, per la conferma del necessario spirito di collaborazione fra Governo e Regioni, in relazione ai Fondi di Coesione — commenta De Luca —. La Regione Campania ha inviato da 5 mesi il suo programma di investimenti, che è frutto delle esigenze poste dai Comuni e condivise, per la decisiva parte infrastrutturale, con i ministeri interessati. In tutto questo periodo, a cominciare dalla scorsa estate, vi è stata una interlocuzione continua con il ministero della Coesione, alle cui richieste di chiarimento è stato dato ogni volta puntuale e tempestivo riscontro da parte dell’Autorità di Gestione della Regione. Non essendoci stato mai nessun rilievo di merito sulle proposte avanzate, è da ritenersi che vi siano tutte le condizioni per una rapida sottoscrizione dell’Accordo di coesione con la Regione Campania, nell’interesse dei territori, delle aziende, del mondo della cultura».
Intanto è il primogenito del presidente campano, Piero, deputato del Pd, a riprendere il filo parlamentare per giungere all’estensione dei mandati degli amministratori locali oltre il vincolo dei due turni, sebbene il capogruppo al Senato Francesco Boccia abbia nuovamente frenato. Tuttavia Piero De Luca e Simona Malpezzi, coordinatori di Energia Popolare (l’area vicina a Stefano Bonaccini) hanno comnmentato:«Discussione costruttiva nei gruppi congiunti di Camera e Senato del Pd. Si è deciso — hanno spiegato — di non limitarci a rigettare l’eventuale emendamento della Lega al DL elezioni, ma di tenere conto del mandato espresso dalla direzione nazionale del partito e delle istanze giunte dagli amministratori locali. Per questo è necessario un ordine del giorno da depositare al Senato che tenga conto della possibilità di ampliare i mandati elettivi di sindaci e presidenti di Regione, nel quadro però di una riforma organica degli enti locali che consenta di rafforzare al tempo stesso il ruolo e le prerogative delle assemblee elettive».