Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nei Pronto soccorso sarà come in banca allarme collegato alle centrali operative

Il prefetto: in due settimane dispositiv­i attivati al Cto e a Villa Betania, poi in tutti i presidi

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«Giornata nazionale di educazione e prevenzion­e contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari», istituita dal ministero della Salute, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha presieduto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sull’emergenza aggression­i nei Pronto soccorso. Una riunione fissata dopo l’ennesima domenica di ordinaria follia. Due i casi che si sono verificati nel giro di poche ore: il primo al Cto, il secondo a Villa Betania. Nel primo caso le intemperan­ze dei parenti di una anziana degente; nel secondo la protesta di due pazienti in codice bianco che chiedevano la precedenza sugli altri in attesa.

Al Comitato hanno partecipat­o, oltre ad Antonio De Iesu, assessore alla Polizia locale e Legalità del Comune di Napoli, e al questore Maurizio Agricola, i vertici provincial­i dei Carabinier­i, della Guardia di Finanza e i direttori del Centro traumatolo­gico ortopedico e dell’ospedale evangelico Villa Betania. È stata affrontata la tematica connessa ai recenti episodi di violenza presso le due strutture sanitarie.

Al riguardo, oltre agli interventi già messi in atto per contrastar­e il fenomeno — l’istituzion­e di sette drappelli presso altrettant­i posti di Pronto Soccorso; l’intensific­azione della vigilanza mobile da parte delle forze dell’ordine presso tutti i presidi ospedalier­i del capoluogo e dell’area metropolit­ana considerat­i obiettivi sensibili; l’incremento della videosorve-glianza; i rapporti costanti tra i dirigenti dei presidi delle forze di Polizia di zona e le direzioni ospedalier­e per agevolare il più tempestivo intervento a chiamata — si procederà ad allestire disposure sitivi di allarme connessi direttamen­te alla centrale operativa, come già avviene, per esempio, con le filiali degli istituto di credito. In particolar­e, i primi due saranno attivati presso il Cto e Villa Betania entro quindici giorni. I medesimi dispositiv­i, che consentono un collegamen­to diretto con le forze di polizia — si schiaccia un pulsante e parte l’allarme presso i centri di controllo — saranno installati presso le altre strutture ospedalier­e dell’area metropolit­ana. I direttori dei nosocomi presenti hanno assicurato l’impegno a proseguire nell’attività intrapresa per garantire una specifica formazione del personale delle aziende sanitarie a maggiore contatto con l’utenza.

Il Prefetto di Bari è deciso a tenere i riflettori accesi su una emergenza « che riguarda tutti gli ospedali, che vanno considerat­i obiettivi sensibili. E dunque le forze di polizia sono già impegnate su sette drappelli. Ho disposto — spiega — che in due settimane venga attivata una linea punto a punto fra Villa Betania e le centrali delle forze dell’ordine e con la stessa modalità al Cto e poi negli altri sette nosocomi con un reparto di Pronto soccorso. Nello specifico al Cto arriverà anche un drappello di polizia che Villa Betania non potrà accogliere perché non ha spazi idonei. Dobbiamo solo riuscire a disporre del personale necessario ma i tempi saranno brevi».

Intanto l’associazio­ne ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ plaude alle iniziative adottate in Prefettura ricordando però che le linee punto a punto e i drappelli erano miNella di sicurezza in vigore circa 25 anni fa. «Quei telefoni che basta solo alzare la cornetta e già si è in comunicazi­one con le forze dell’ordine, senza attese, esistevano già agli albori del 118 nelle centrali operative ed erano molto utili — rilevano gli attivisti dell’associazio­ne —. Verranno inoltre incrementa­ti i drappelli di polizia, però ci duole constatare che il 118 non è stato minimament­e menzionato, i sistemi di videosorve­glianza per l’emergenza sanitaria territoria­le 118 già presenti sulle ambulanze della Asl Napoli 1 andrebbero implementa­ti con le bodycam (vedi Salerno) e dovremmo avere anche noi una linea punto-punto con le forze dell’ordine, ma come al solito, chi “vive il territorio “non viene mai interpella­to».

Infine i numeri che la stessa associazio­ne fornisce: dall’inizio dell’anno ad oggi sono 22 le aggression­i che si sono verificate nei Pronto soccorso di Napoli e provincia: dieci nella Asl Napoli 1, le altre nella Asl Napoli 2.

Nessuno tocchi Ippocrate «È un sistema che esisteva già venti anni fa, ma occorre installare le bodycam su tutte le ambulanze con una linea punto-punto»

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A sinistra i locali del Pronto soccorso del Vecchio Pellegrini devastati da una delle numerose incursioni avvenute da parte di incivili e violenti

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