Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rosa Spina e il talismano La scrittrice lucana torna in libreria con un romanzo dal cuore napoletano
Cultura e musica nella Chiesa Evangelica Luterana (via Carlo Poerio, Napoli) per la ventiquattresima edizione di «Concerti di Primavera», rassegna organizzata dalla Comunità Evangelica Luterana partenopea. Il primo concerto vede impegnato in chitarrista Edoardo Catemario con un programma che parte dalla «Suite BWV996» di Bach, prosegue com «Drei Tentos» di Henze, «Gran Solo op.14» di Sor, «Sonatina» di Tòrroba, «Introduzione e Rondò n.2» di Aguado, per concludersi con la «Fantasia» teresse del criminalista più morboso: con quei muscoli scattanti, la schiena dritta e lo sguardo elettrico, non c’è nulla che tradisca un intorpidimento della mente. Eppure. Il commesso avverte compassione, doveva esserci stata una perdita di qualche tipo. Le strade della città attorno a lui erano piene di perdita adesso.
«Non vale niente. È solo un sasso».
«Non vi credo».
Rosa lo fa ruotare sotto la luce della finestra, le pare che la pietra emani riflessi. Ed è lì che se ne accorge: a volte l’ha chiamata pietra preziosa, a volte minerale, ma tante volte anche lei l’ha definita semplicemente sasso. È stata lei stessa a mutare la percezione di quell’oggetto in base all’umore o alla preoccupazione delle giornate, come se l’unico scopo di quel talismano fosse rivelare qualcosa della sua proprietaria. Ma oggi, solo per oggi, Rosa Spina ha bisogno di sapere che la pietra ha un valore.
«Non se ne può ricavare niente. Tenetela come ricordo. Si capisce, vi siete affezionata, ma è solo una pietra bella».
Rosa rivolge uno sguardo tetro al commesso, ma no, un criminalista non la acciufferebbe neanche adesso, non riuscirebbe a esporla in un museo: è piuttosto comune la sua rabbia e la sua sensazione di essere raggirata; non c’è in lei la furia di una rivoluzionaria, soltanto il broncio di una bambina.
Rosa Spina esce dal Monte di Pietà, si accomoda su un gradino e prende la bisaccia con le lire che Mena ha guadagnato facendo l’amore con il Perito e che Amanda ha ricevuto come compensazione per aver perso la mano in dello stesso Catemario, a partire da «Torna a Surriento». Saranno cinque gli appuntamenti della rassegna ideata un quarto di secolo fa da Luciana Renzetti. Catemario, di origine napoletana, definito «aristocratico della musica», è una personalità di spicco nel concertismo e nella didattica che svolge alla Royal Academy di Londra, al Mozarteum e in molte Università. È tra l’altro, l’ideatore del Metodo Catemario, che mira a formare l’orecchio e a favorire l’ immaginazione musicale. Le hanno dato tutto quello che avevano per portare avanti la missione, anche se Elisabetta si è fatta un po’ fredda dopo l’episodio nei boschi.
Rosa si sente umiliata al pensiero di essere senza soldi e di non aver venduto il suo minerale, le viene da piangere. Ha solo quelli che ha rubato al Sottotenente, ma non sono tanti. Se porteranno a termine l’impresa, sarà l’unica a non averci messo dei soldi, e a cosa diamine vale una liberazione se lei stessa non ci ha investito o sacrificato nulla?
Ci penserà dopo, così stabilisce: per una volta può essere grata al suo istinto di uscire dalla gabbia e di fuggire. Strizza gli occhi per difendersi dalla luce aggressiva del sole e legge l’indirizzo che Mena è riuscita a estorcere al Perito prima di abbandonare casa di Madre.
Trova l’uomo descritto nella missiva in un’osteria dall’odore respingente, di bollitura eterna e fermenti. Individua subito il signore dal gilet ricamato che tiene slacciato, ma impiega qualche minuto per trovare il coraggio di avvicinarsi. Rosa gli fa il nome del Perito, e l’uomo pensa che la guerra sarà pure finita, ma non ha ancora finito di inviare strani messaggeri.
Sulla strada del ritorno, Rosa Spina va con una velocità a forza nulla nella testa, perdendosi nella consolazione sfinita degli spazi aperti e nei ricordi passati con le amiche. Nelle ultime notti insieme avevano discusso della vita futura e Amanda aveva ripreso a parlare dell’America come se ci fosse già tornata; solo Rosa Spina non riusciva ancora a immaginare il tempo a venire