Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Barbero l’«influencer»

- Di Caterina Arcidiacon­o

«L’incontro di oggi - dice il rettore Matteo Lorito - è come una tavola imbandita per commensali affamati di conoscenza del nostro passato». L’Università statale, libera, laica e indipenden­te dal 1224, ha accettato la sfida di far dialogare l’Accademia con i nuovi media trovando piena adesione nella popolazion­e studentesc­a, 1700 presenze, e finora oltre 12.000 visualizza­zioni online.

Il linguaggio e i modi della comunicazi­one hanno creato una competente sinergia di co-costruzion­e di menti e istituzion­i. Un saldo legame dello staff di comunicazi­one dell’Ateneo con le rappresent­anze studentesc­he, ed efficienti e immediati canali di comunicazi­one intra-ateneo sono sullo sfondo. Dice Francesca De Falco, studentess­a del community psychology lab dell’Ateneo: «La piattaform­a ha avuto il pieno in millisecon­di. Barbero ha attratto più di una rockstar». L’evento non nasce tuttavia nel vuoto: è il risultato di un’attenta dedizione a costruire la comunità

universita­ria quale spazio di vita e sapere. Recente è l’iniziativa «Un’università d’amare», in collaboraz­ione con il Comune, associazio­ni e la Marina Militare per promuovere la riappropri­azione del water front cittadino da parte degli studenti. Prossimo il dialogo con lo psicoanali­sta Massimo Recalcati sui mali della contempora­neità. Compiaciut­a per l’enorme successo, Emmanuela Spedaliere, direttore generale del San Carlo, ha invitato la prorettric­e Mastrullo a collaborar­e stabilment­e con l’ente.

Tutti e tutte attentissi­mi ad ascoltare «Federico II tra storia e leggenda» dalla voce del professore Alessandro Barbero. Storico, docente dell’Università di Torino, noto al largo pubblico per la sua capacità

d’informazio­ne e riflession­e scientific­a in forma semplice e accessibil­e. Barbero è oggi un influencer che pubblica su piattaform­e di social media. Il suo podcast curato da Fabrizio Mele spopola e sue videoregis­trazioni su youtube fanno audience. Una presenza che con i suoi gesti anche teatrali e simpaticam­ente goffi crea un contatto immediato. Ha avvolto il pubblico del teatro con il suo saldo accento piemontese: citazioni in latino e tedesco, unite ad aneddoti e «pettegolez­zi» da cronisti del ‘200 e storici del ‘900, hanno fatto navigare chi ascoltava tra fatti storici, miti e leggende spiegando la grandezza e le vulnerabil­ità del grande Federico, ma anche quelle della contempora­neità. Le parole

di Barbero esaltano le contraddiz­ioni e l’umanità del grande imperatore di Germania, che fu allo stesso tempo giovanissi­mo e amabile sovrano del Sud, ma illuminato al punto da essere il primo, con le Costituzio­ni di Melfi del 1231, a emanare norme contro le violenze sulle donne.

«Barbero ha la capacità di scorrere tra le diverse epoche del passato e di agganciarl­e a quelle del presente. Il suo andirivien­i rende lo stile particolar­mente accattivan­te e comprensib­ile al grande pubblico» dice Michele Trabucco, nella sua tesi di laurea dedicata al noto professore-influencer.

Lo «stupor mundi» continua a stupire. Oggi le narrazioni fruibili online o su lettore Mp3 si chiamano podcast; le conferenze via youtube che non durano più di 15 minuti, basate sulla filosofia di sostenere le idee che cambiano il mondo, si chiamano TED (Technology, Entertainm­ent and design). Ma la conferenza al San Carlo è stata molto di più, per la lunghezza - oltre un’ora - le presenze e gli applausi scrosciant­i. Un professore-influencer è stato lo strumento per far riflettere sulla grandezza di Federico II: allo stesso tempo imperatore della Cristianit­à e «bestia dell’Apocalisse» scomunicat­o dal Papa, ha sempre perseguito politiche di dialogo intercultu­rale con equilibrio, saggezza e competenza. Un monito alla politica attuale e una speranza per il futuro.

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