Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Barbero l’«influencer»
«L’incontro di oggi - dice il rettore Matteo Lorito - è come una tavola imbandita per commensali affamati di conoscenza del nostro passato». L’Università statale, libera, laica e indipendente dal 1224, ha accettato la sfida di far dialogare l’Accademia con i nuovi media trovando piena adesione nella popolazione studentesca, 1700 presenze, e finora oltre 12.000 visualizzazioni online.
Il linguaggio e i modi della comunicazione hanno creato una competente sinergia di co-costruzione di menti e istituzioni. Un saldo legame dello staff di comunicazione dell’Ateneo con le rappresentanze studentesche, ed efficienti e immediati canali di comunicazione intra-ateneo sono sullo sfondo. Dice Francesca De Falco, studentessa del community psychology lab dell’Ateneo: «La piattaforma ha avuto il pieno in millisecondi. Barbero ha attratto più di una rockstar». L’evento non nasce tuttavia nel vuoto: è il risultato di un’attenta dedizione a costruire la comunità
universitaria quale spazio di vita e sapere. Recente è l’iniziativa «Un’università d’amare», in collaborazione con il Comune, associazioni e la Marina Militare per promuovere la riappropriazione del water front cittadino da parte degli studenti. Prossimo il dialogo con lo psicoanalista Massimo Recalcati sui mali della contemporaneità. Compiaciuta per l’enorme successo, Emmanuela Spedaliere, direttore generale del San Carlo, ha invitato la prorettrice Mastrullo a collaborare stabilmente con l’ente.
Tutti e tutte attentissimi ad ascoltare «Federico II tra storia e leggenda» dalla voce del professore Alessandro Barbero. Storico, docente dell’Università di Torino, noto al largo pubblico per la sua capacità
d’informazione e riflessione scientifica in forma semplice e accessibile. Barbero è oggi un influencer che pubblica su piattaforme di social media. Il suo podcast curato da Fabrizio Mele spopola e sue videoregistrazioni su youtube fanno audience. Una presenza che con i suoi gesti anche teatrali e simpaticamente goffi crea un contatto immediato. Ha avvolto il pubblico del teatro con il suo saldo accento piemontese: citazioni in latino e tedesco, unite ad aneddoti e «pettegolezzi» da cronisti del ‘200 e storici del ‘900, hanno fatto navigare chi ascoltava tra fatti storici, miti e leggende spiegando la grandezza e le vulnerabilità del grande Federico, ma anche quelle della contemporaneità. Le parole
di Barbero esaltano le contraddizioni e l’umanità del grande imperatore di Germania, che fu allo stesso tempo giovanissimo e amabile sovrano del Sud, ma illuminato al punto da essere il primo, con le Costituzioni di Melfi del 1231, a emanare norme contro le violenze sulle donne.
«Barbero ha la capacità di scorrere tra le diverse epoche del passato e di agganciarle a quelle del presente. Il suo andirivieni rende lo stile particolarmente accattivante e comprensibile al grande pubblico» dice Michele Trabucco, nella sua tesi di laurea dedicata al noto professore-influencer.
Lo «stupor mundi» continua a stupire. Oggi le narrazioni fruibili online o su lettore Mp3 si chiamano podcast; le conferenze via youtube che non durano più di 15 minuti, basate sulla filosofia di sostenere le idee che cambiano il mondo, si chiamano TED (Technology, Entertainment and design). Ma la conferenza al San Carlo è stata molto di più, per la lunghezza - oltre un’ora - le presenze e gli applausi scroscianti. Un professore-influencer è stato lo strumento per far riflettere sulla grandezza di Federico II: allo stesso tempo imperatore della Cristianità e «bestia dell’Apocalisse» scomunicato dal Papa, ha sempre perseguito politiche di dialogo interculturale con equilibrio, saggezza e competenza. Un monito alla politica attuale e una speranza per il futuro.