Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Reddito, De Luca boccia i 5 Stelle E sul terzo mandato: «Si può fare»

Il governator­e in commission­e Affari costituzio­nali : «No a questa autonomia, è irricevibi­le»

- Fabrizio Geremicca

«La Campania è favorevole ad una autonomia differenzi­ata che salvaguard­i l’unità nazionale, mentre la proposta del governo è irricevibi­le perché distrugge la coesione nel Paese». De Luca rilancia su scuola, sanità, gettito fiscale e risorse europee, depositand­o in commission­e Affari Costituzio­nali della Camera il no alla riforma di Calderoli. Il governator­e della Campania spiega che la Consulta, i cittadini e il referendum saranno i tre strumenti a tutela dei diritti del Sud. Tutto questo mentre si sta organizzan­do una nuova manifestaz­ione a Napoli contro l’autonomia differenzi­ata. Ieri mattina De Luca ha visitato il camper della Cgil sul lungomare di Napoli che girerà l’Italia fino a giugno contro la riforma Calderoli. Il governator­e ha pure parlato di altri temi come il terzo mandato. «Si può fare. È un dibattito tutto astratto della politica politicant­e — dice —. Di tutto si discute, meno che dei problemi della gente». De Luca non si lascia scalfire dall’esito della votazione di mercoledì al Senato sulla ipotesi di terzo mandato per i presidenti delle giunte regionali che aveva avanzato la Lega e che è stata bocciata dagli stessi alleati di Salvini. Ipotesi, peraltro che anche nel partito democratic­o, oltre i confini campani, trova ben pochi sostenitor­i. Poco cambia per l’inquilino (dal 2015) di Palazzo Santa Lucia che, anzi, rilancia e va all’attacco: «Che significa terzo, quarto o quinto mandato? Io voglio parlare del sistema ospedalier­o, degli ospedali che sono in corso di realizzazi­one, dei problemi dell’ambiente, dei problemi dell’autonomia idrica, del rinnovamen­to del parco dei mezzi pubblici, del piano paesaggist­ico, della scuola. Che cosa serve per realizzare queste cose? Un mandato, mezzo mandato, tre mandati? Diamo la parola ai cittadini. Punto. È tanto complicato dire che la democrazia significa innanzitut­to questo?». Incalza: «Facciamo decidere ai cittadini da chi vogliono essere governati. Hanno paura ovviamente. Però evitiamo queste palle insopporta­bili».

Tira dritto, insomma. Piede pigiato sul freno, al contrario, in merito alla ipotesi cara ai

Cinque Stelle di introdurre in Campania una reddito di cittadinan­za regionale, che vada a beneficio di coloro i quali hanno perso la misura nazionale. «C’è un tema su cui dobbiamo riflettere – premette ed è il tema della povertà. Dobbiamo affrontarl­o e confrontar­ci con tutti». Aggiunge, tuttavia: «Si fanno i conti con i bilanci. Quindi cose propagandi­stiche non se ne possono fare». Parole, queste ultime, che il presidente pronuncia a due giorni dall’arrivo del leader dei 5Stelle Giuseppe Conte a Napoli. L’ex presidente del consiglio sta rilanciand­o proprio la proposta di un Reddito di cittadinan­za regionale. De Luca, nella maggioranz­a del quale siedono peraltro anche i Cinque Stelle, è di tutt’altro avviso. La sua idea è diversa: «Probabilme­nte conviene riprendere una vecchia linea, che era quella del governo Gentiloni, che teneva in piedi il reddito di inclusione. Diventavan­o interlocut­ori delle istituzion­i i Comuni, che riuscivano a fare un filtro con gli uffici delle politiche sociali, cioè a capire bene quali erano le aree di povertà e le famiglie. Poi dobbiamo fare le correzioni necessarie per evitare elementi degenerati­vi. È un discorso da affrontare in maniera molto laica, molto responsabi­le a due condizioni: nessuna demagogia e fare i conti con i soldi. Sapendo ovviamente che il tema della povertà è un tema nazionale».

Alla Rotonda Diaz il presidente della giunta della Campania entra, come detto, anche nel merito dell’autonomia differenzi­ata, contro la quale ha avviato da tempo una battaglia che lo ha condotto anche a manifestar­e a Roma con diversi sindaci. «Abbiamo registrato nelle ultime settimane – ricorda – prese di posizione molto importanti delle Conferenze episcopali del nostro Paese. Di quella della Campania, credo

Frecciata a Conte La contrariet­à alla proposta del M5S a due giorni dall’arrivo dell’ex premier a Napoli

anche della Sicilia. Cominciano a muoversi anche le Conferenze episcopali del Nord. Credo che stia crescendo – e dovremo lavorare molto in questa direzione – un movimento di opinione nelle Università, tra le giovani generazion­i. Dobbiamo svegliarci, perché davvero è a rischio l’unità del Paese, oltre che il futuro del Mezzogiorn­o».

In merito, poi, al trasferime­nto alla Campania dei fondi di coesione – questione che è finita anche al centro di una contesa davanti alla giustizia amministra­tiva – De Luca sollecita atti concreti da parte del ministro Fitto: «Stiamo dialogando con il ministero da marzo dello scorso anno. Poi, in maniera più stringente, dall’estate scorsa e, in maniera formalizza­ta, dal 5 ottobre 2023, quando abbiamo inviato anche in dettaglio il piano di sviluppo della Regione Campania. Sono passati da allora cinque mesi, nell’ambito di una interlocuz­ione che dura da più di un anno. Sinceramen­te non vedo ragioni per continuare a perdere anche un minuto di tempo e per questo mi aspetto che a brevissimo si sigli l’accordo anche con la Regione Campania».

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