Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Centro Direzionale stop del Tribunale a «Gesecedi»: no alla proroga
Il Consorzio di gestione servizi è scaduto nel 2019 Accolto il ricorso dei condomini difesi da Fimmanò
Il collegio del Tribunale di Napoli (VII sezione presieduto da Gianpiero Scoppa) ha decretato con sentenza la fine del Gesecedi, il Consorzio di gestione dei servizi del Centro direzionale di Napoli, nato 40 anni fa per gestire la cittadella dei servizi napoletani. Gesecedi nacque per gestire la guardiania del mega cantiere del centro direzionale e poi dopo il completamento delCentro Direzionale si è occupato della gestione degli spazi, della viabilità pedonale, del verde, delle pompe di sollevamento, delle scale mobili, dei parcheggi. Lo statuto del Consorzio prevede che ogni proprietario debba parteciparvi con obbligo a perpetuare la clausola nei successivi acquirenti di immobili.
Nel 2016 dopo un lungo giudizio amministrativo, finalmente il Comune prese in gestione le aree ed i servizi pubblici. Così molti operatori del centro, non soddisfatti dalla gestione del Consorzio e a causa dei costi aggiuntivi alle quote condominiali, hanno cercato una soluzione alternativa.
In particolare, il malumore di molti condomini riguarda le condizioni di degrado di molte aree del Centro Direzionale.
Mentre i costi di condominio e di gestione sono ritenuti troppo alti. Così quando nel 2019 si tenne l’assemblea per prorogare la durata del Consorzio, un folto gruppo di condomini vi si oppose, ciononostante con una maggioranza relativa fu prorogata la durata al 2025 e comunque fino all’esaurimento di funzioni residuali. Ma un gruppo di condomini, capeggiati e difesi dal professore ed avvocato Francesco Fimmanò, ha impugnato la decisione in quanto - sostenevano i ricorrenti non assunta a maggioranza dei due terzi dei consorziati. E dopo un aspro contenzioso lo stop alla delibera decretato dal Tribunale l’altro giorno, che riguarda migliaia di cittadini che operano e vivono nel Cdn. Il Consorzio dunque per il Tribunale si è estinto nel 2019. Ovviamente i dirigenti di Gesecedi potranno, se lo riterranno, ricorrere in Appello. Ma salvo ribaltamenti dopo 40 anni la cittadella dei servizi non ha piu il suo consorzio di gestione, diventando come tutti gli altri quartieri di Napoli prerogativa del Comune. I condomini sperano che questa possa essere una occasione di rilancio per il Centro Direzionale, anche tenendo conto della apertura della grande stazione della Metro e della Circumvesuviana.
In passato ci sono state anche manifestazioni di residenti preoccupati dalle condizioni di degrado. Pavimenti dissestati e buche, molte aiuole bruciate, rifiuti abbandonati. Gli abitanti denunciavano condizioni di scarsa sicurezza soprattutto nelle ore serali e nella zona sottostante alle piazze e ai camminamenti pedonali, quella riservata ai garage. Un altro problema annoso riguarda il mancato funzionamento delle scale mobili, molte hanno lo scheletro arrugginito ancora in «bella vista» e al di sotto sono ricettacolo di rifiuti abbandonati. Nelle ore notturne lungo i viali sottostanti ci sono ancora rifugi e accampamenti di fortuna di clochard, insomma una situazione che non fa stare tranquilli i residenti, soprattutto colore che abitano negli edifici del Centro Direzionale e che non lo frequentano solo per ragioni di lavoro. Lo stesso sindaco Gaetano Manfredi, nei mesi scorsi, ha ribadito l’importanza strategica del Centro Direzionale per una città come Napoli, spiegando che è necessaria una operazione di rilancio complessiva dell’area.