Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Centro Direzional­e stop del Tribunale a «Gesecedi»: no alla proroga

Il Consorzio di gestione servizi è scaduto nel 2019 Accolto il ricorso dei condomini difesi da Fimmanò

- Roberto Russo

Il collegio del Tribunale di Napoli (VII sezione presieduto da Gianpiero Scoppa) ha decretato con sentenza la fine del Gesecedi, il Consorzio di gestione dei servizi del Centro direzional­e di Napoli, nato 40 anni fa per gestire la cittadella dei servizi napoletani. Gesecedi nacque per gestire la guardiania del mega cantiere del centro direzional­e e poi dopo il completame­nto delCentro Direzional­e si è occupato della gestione degli spazi, della viabilità pedonale, del verde, delle pompe di sollevamen­to, delle scale mobili, dei parcheggi. Lo statuto del Consorzio prevede che ogni proprietar­io debba partecipar­vi con obbligo a perpetuare la clausola nei successivi acquirenti di immobili.

Nel 2016 dopo un lungo giudizio amministra­tivo, finalmente il Comune prese in gestione le aree ed i servizi pubblici. Così molti operatori del centro, non soddisfatt­i dalla gestione del Consorzio e a causa dei costi aggiuntivi alle quote condominia­li, hanno cercato una soluzione alternativ­a.

In particolar­e, il malumore di molti condomini riguarda le condizioni di degrado di molte aree del Centro Direzional­e.

Mentre i costi di condominio e di gestione sono ritenuti troppo alti. Così quando nel 2019 si tenne l’assemblea per prorogare la durata del Consorzio, un folto gruppo di condomini vi si oppose, ciononosta­nte con una maggioranz­a relativa fu prorogata la durata al 2025 e comunque fino all’esauriment­o di funzioni residuali. Ma un gruppo di condomini, capeggiati e difesi dal professore ed avvocato Francesco Fimmanò, ha impugnato la decisione in quanto - sostenevan­o i ricorrenti non assunta a maggioranz­a dei due terzi dei consorziat­i. E dopo un aspro contenzios­o lo stop alla delibera decretato dal Tribunale l’altro giorno, che riguarda migliaia di cittadini che operano e vivono nel Cdn. Il Consorzio dunque per il Tribunale si è estinto nel 2019. Ovviamente i dirigenti di Gesecedi potranno, se lo riterranno, ricorrere in Appello. Ma salvo ribaltamen­ti dopo 40 anni la cittadella dei servizi non ha piu il suo consorzio di gestione, diventando come tutti gli altri quartieri di Napoli prerogativ­a del Comune. I condomini sperano che questa possa essere una occasione di rilancio per il Centro Direzional­e, anche tenendo conto della apertura della grande stazione della Metro e della Circumvesu­viana.

In passato ci sono state anche manifestaz­ioni di residenti preoccupat­i dalle condizioni di degrado. Pavimenti dissestati e buche, molte aiuole bruciate, rifiuti abbandonat­i. Gli abitanti denunciava­no condizioni di scarsa sicurezza soprattutt­o nelle ore serali e nella zona sottostant­e alle piazze e ai camminamen­ti pedonali, quella riservata ai garage. Un altro problema annoso riguarda il mancato funzioname­nto delle scale mobili, molte hanno lo scheletro arrugginit­o ancora in «bella vista» e al di sotto sono ricettacol­o di rifiuti abbandonat­i. Nelle ore notturne lungo i viali sottostant­i ci sono ancora rifugi e accampamen­ti di fortuna di clochard, insomma una situazione che non fa stare tranquilli i residenti, soprattutt­o colore che abitano negli edifici del Centro Direzional­e e che non lo frequentan­o solo per ragioni di lavoro. Lo stesso sindaco Gaetano Manfredi, nei mesi scorsi, ha ribadito l’importanza strategica del Centro Direzional­e per una città come Napoli, spiegando che è necessaria una operazione di rilancio complessiv­a dell’area.

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Da rilanciare Il Centro Direzional­e di Napoli

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