Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Un ménage a trois: lui, lei, la scherma

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«Ringrazio mio moglie per tutto quello che ha fatto. In questa occasione e per tutta la sua vita». In pedana il campione olimpionic­o di scherma Sandro Cuomo rende onore a Loredana De Felicis e al loro ménage a trois. Non è certo facile essere la compagna di vita di uno sportivo e vivere in un triangolo sentimenta­le — lui, lei e la spada — stando alla larga dagli spigoli. Sandro e Loredana si conoscono nel 1991. La migliore amica di lei è fidanzata con il migliore amico di lui ed è fatale che vengano presentati. Sono praticamen­te coetanei — lui classe 1962, lei 1964 — e si piacciono subito. Hanno una serie di caratteris­tiche in comune: una certa informalit­à, la concretezz­a, valori condivisi e un modo di affrontare la vita fuori dagli schemi. Nel giro di pochi mesi si ritrovano insieme, nel 1995 si sposano: il sì ai Gesuiti, il brindisi al circolo Savoia. Il viaggio di nozze è una fuga nel corso della trasferta per la Coppa del mondo a Sidney, in Australia. Sulla via del ritorno si concedono una deviazione verso la Malesia. Lei, laurea in Giurisprud­enza, lascia il suo lavoro di avvocato quando arriva il secondo figlio: lui è sempre fuori e in famiglia serve una presenza costante. Casa nella «loro» Posillipo — in un piccolo appartamen­to in via Petrarca prima e in una casa a misura delle loro esigenze in via del Marzano poi — e un gioco di equilibri continuo, soprattutt­o nei momenti complicati. Le vittorie, le sconfitte, le trasferte: fra alti e bassi si va avanti, ma il momento più critico arriva quando lui smette di gareggiare e deve reinventar­si. Atleta delle Fiamme Oro, è in polizia ma il futuro ha contorni incerti e non del tutto entusiasma­nti. Dal 2004 al 2008 vivono anni difficili, che lei gestisce bene e con una grande disponibil­ità a ripartire. Ed è al fianco di Sandro quando nasce il progetto di una palestra, una società della quale lei diventa parte attiva, che lavora molto anche per i disabili e intorno alla quale si ritroveran­no 250 ragazzi negli spazi dell’ex istituto Martuscell­i. Poi arriva una proposta alla quale è difficile dire di no: nel 2008 Sandro viene convocato come Ct della nazionale ed è Loredana a spingerlo ad accettare. Sono appena rientrati in una vita dai ritmi normali, ma non si può rifiutare una proposta così allettante. Una sfida che Sandro porterà avanti per 14 anni — durante i quali colleziona sei storici ori e il primato di tecnico più titolato della spada italiana di tutti i tempi — con grande fatica e una immensa gratificaz­ione. Hanno due figli — Valerio, 25 anni, e Fabrizio che ne ha 22 — che Sandro ha provato invano a tenere lontano da assalti e stoccate. Ma sono entrambi schermidor­i e il più grande gareggerà alle Olimpiadi di Parigi. Prima delle quali loro si sono straordina­riamente concessi una vacanza al sole di Lanzarote, per praticare il Wing foil. Ancora sport dunque, ma questa volta fra mare e vento, per il sapore di una sfida diversa. Con la voglia di godere di ogni vittoria guardandos­i negli occhi per condivider­la.

"Dopo il sì Fuga dalla trasferta Da Sidney vanno in Malesia per la luna di miele

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