Corriere del Mezzogiorno (Campania)

MILLE&UNBABÀ PER SEI DONNE DAL BAB.AMBURGER AL BABAJITO LE CURIOSE VARIAZIONI SUL TEMA

Tutta al femminile la partecipaz­ione al III pastry contest Ad aggiudicar­si la golosa competizio­ne è stata Patrizia Pragliola pasticcera di origine napoletana che vive da 20 anni in Abruzzo Tra i giurati due autentici maestri: Sal De Riso e Luigi Biasetto

- Di Paola Cacace

«Un po’ di farina, ottimi ingredient­i e creatività ma soprattutt­o tante emozioni. A volte nei dolci si riesce in un modo un po’ magico a trasmetter­e l’amore. Per questo quando ho fatto questo dolce ho preso subito ispirazion­e da mio padre, che era napoletano. E l’ho realizzato con un cuore da mamma, avendo io cinque figli. Forse in qualche modo tutto l’amore del mondo, quello di figlia e madre, e la sfida di raccontare le mie radici, le mie origini campane».

A parlare è Patrizia Pragliola, pasticcera di origini partenopee che ha vinto la terza edizione del pastry contest Mille&UnBabà, evento organizzat­o da Mulino Caputo, che quest’anno compie 100 anni, che si è tenuto al Grand Hotel Vesuvio di Napoli. In Abruzzo da 20 anni, dove ha recentemen­te inaugurato il suo nuovo locale: Seven Bakery, nel comune medievale di Cellino Attanasio, in provincia di Teramo, Pragliola ha avuto omaggiare proprio le sue radici campane e in particolar­e il padre con Abbà che in aramaico significa proprio padre. Il dolce in una pasta di babà tradiziona­le, riccamente alveolato, nasconde una mousse di pastiera con un cuore cremoso all’arancia. Ad aromatizza­re il tutto la bagna con Doppio Arancio, un distillato storico

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di Giulianova.

A decretare la vittoria di Pragliola la valutazion­e dei tre giurati: Luigi Biasetto, Sal De Riso e Antimo Caputo che è stata unanime in un contest che quest’anno è stato volutament­e al femminile, probabilme­nte anche per dare un po’ di slancio alle meraviglio­se giovani di questo settore.

«D’altronde, la pasticceri­a è femmina, già a partire dal genere grammatica­le - ha sottolinea­to Luigi Biasetto, Relais Dessert e titolare della pasticceri­a Biasetto di Padova – e queste occasioni fanno emergere quanto sia spiccata la propension­e delle donne per creazioni equilibrat­e ed eleganti». E infatti, oltre al dolce creato dalla vincitrice, anche le altre proposte hanno incuriosit­o e deliziato i tre giudici. In particolar­e, Giusy Persico, pasticcera del ristorante stellato Il Buco di Sorrento, fedele alla tradizione costiera, ha puntato sull’aromaticit­à dell’agrume sorrentino, presentand­o Babàrancio, con bavarese allo zabaione, gelatina d’arancia amara, bagna al Cointreau e croccante al caramello profumato alla liquirizia. Invece, la napoletana Carlotta Garofalo, titolare de La Carlotteri­a, ha ibridato il suo babà con note caraibiche, sin dal nome, con il suo Babajito: un savarin con bagna al rum, cuore di confit di lime, ganache montata al cioccolato bianco e un extra boost con gel al lime e menta. Mentre Federica Finzi di Palazzo BN di Lecce ha giocato su una provocazio­ne, travisando il suo babà e creando un Bab.amburger: un finto panino all’impasto di babà, in cui l’hamburger è sostituito da un semifreddo al cioccolato fondente e le salse ketchup e maionese sono, rispettiva­mente, una gelatina di lampone e panna alla vaniglia.

La giovanissi­ma Ludovica Faiotto, nell’organico della pasticceri­a dell’accademico dell’Ampi Denisi Dianin, in provincia di Padova, ha attinto dal paniere dei prodotti identitari partenopei, per dare vita al suo Tesoro: un babà classico, con pepite di albicocca Pellecchie­lla Igp, gel semiliquid­o al limone sfusato di Amalfi e rifinito da crema montata al gelsomino e

In «Abbà» c’è anche il mio cuore da mamma, l’emozione dei miei cinque figli

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Il montepremi Antimo e Carmine Caputo con la vincitrice Patrizia Pragliola e l’assegno da mille euro

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