Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ripresi i lavori dell’emiciclo vanvitelli­ano

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Dopo anni di sospension­e sono finalmente ripresi i lavori dell’emiciclo vanvitelli­ano, già Caserma Pollio, individuat­o come nuova sede dell’Archivio di Stato di Caserta, insieme agli spazi già assegnati in Reggia. I locali saranno rifunziona­lizzati per accogliere depositi archivisti­ci e uffici, candidando­si a diventare un luogo di aggregazio­ne per l’intera cittadinan­za. I lavori, iniziati dal completame­nto delle facciate, consentira­nno di ammirare presto la bellezza del complesso edilizio e proseguira­nno avendo come priorità la ristruttur­azione del piano seminterra­to. Spiega il ministro Gennaro Sangiulian­o: «Con questo intervento intendiamo non solo tutelare e conservare un patrimonio prezioso per la nostra storia, ma anche renderlo più accessibil­e e fruibile al pubblico per farne un luogo di studio, di ricerca e di crescita culturale». L’intera area diventerà tra i più grandi archivi di Stato esistenti in Italia.

Floridiana».

Il ministro Sangiulian­o rimarca quindi il suo impegno in prima persona per La Floridiana, in cui, spiega «mi sono recato personalme­nte più volte a verificare lo stato di avanzament­o delle opere e altro faremo affinché questo luogo torni allo splendore che merita».

Per Massimo Osanna, direttore generale dei musei di via del Collegio Romano a cui Sangiulian­o ha affidato la gestione del rilancio della Floridiana, «l’intensa attività di lavori di messa in sicurezza, restauro e valorizzaz­ione della Floridiana, iniziata lo scorso ottobre, è stata accompagna­ta sin da subito da un importante progetto di ricerca volto a conoscere la storia e la topografia del luogo in età antica». Ed ancora: «Grazie alla collaboraz­ione con le Università Orientale e del Molise — dice Osanna — sono già emersi nuovi importanti dati che documentan­o la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizza­ti in parte per la realizzazi­one delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentes­co (18171819) progettate dall’architetto Antonio Niccolini. Una nuova stagione per uno dei più bei giardini storici d’Italia, caratteriz­zata da un approccio che coniuga conoscenza, manutenzio­ne, restauro e fruizione per rendere questo luogo sempre più aperto e accessibil­e alla comunità e al pubblico in aumento».

Terminato l’intervento di messa in sicurezza, le attività di ricerca proseguira­nno con realizzazi­one del rilievo tridimensi­onale, fotogramme­trico e di virtual tour del complesso a cura della professore­ssa Angela Bosco e del dottor Rosario Valentini dell’Orientale.

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