Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Arturo Cirillo: «Io, direttore per la mia città»
L’attore e regista al vertice della Scuola dello Stabile di Napoli. Subentra a Renato Carpentieri a suo volta designato dopo Luca De Filippo e Mariano Rigillo. Lezioni all’Albergo dei Poveri
Sarà Arturo Cirillo il quarto direttore della Scuola del Teatro Nazionale di Napoli. L’attore e regista, nato nel fatidico 1968, segue infatti nell’ordine Luca De Filippo, fondatore del corso nel 2015, Mariano Rigillo e infine Renato Carpentieri a conclusione del suo triennio.
«Ringrazio Roberto Andó – commenta subito Cirillo - di avermi chiesto di dirigere la Scuola del Teatro di Napoli. Ammetto di avere un po’ tergiversato all’inizio perché da vari anni sono impegnato in lunghe tournée con i miei spettacoli. Ma poi mi sono detto che si poteva fare, ed era giusto dare un contributo al teatro della mia città».
Una nomina che quindi rafforza il legame fra il neodirettore e le sue origini, confermato dalle iniziali produzioni del
Nuovo, dove diresse un rivoluzionario Scarpetta («Mettiteve a ffa l’ammore cu mme») di sapore espressionista nel 2002, e poi da un’assidua presenza sui palcoscenici del Bellini e del Piccolo («Il gioco del panino» di Alan Bennett). E dello Stabile, il Mercadante, dove partì con un’inconsueta «Piramide» di Copì nel 2004 e dove dirigerà in maggio «Gli abitanti» di Alessio Forgione, e il San Ferdinando, dove fra le altre cose ha messo in scena anche «Villino bifamiliare» di Fabrizia Ramondino, sua amica di famiglia. Cirillo ha inoltre dedicato molta attenzione al repertorio di Annibale Ruccello («L’ereditiera», «Ferdinando», «Le cinque rose di Jennifer»). «La mia sarà una scuola aperta al variegato mondo del teatro – continua -, per un teatro di domani che abbia più che mai l’attore al centro del suo farsi».
Da ricordare la formazione di Cirillo, diplomato come attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica «Silvio D’Amico» di Roma nel 1992 e poi in compagnia con Carlo Cecchi, dal 1993 al 2002. Tra i riconoscimenti vinti si ricordano diversi premi Ubu sia come regista che come interprete, il Premio Coppola-Prati, il Premio Hystrio, il Premio Vittorio Gassman, il Premio Vittorio Mezzogiorno, il Premio Franco Enriquez e, in più occasioni, il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Ma quella di Cirillo non sarà l’unica novità del prossimo triennio 2024-2027, dall’istituzione di un percorso didattico specificamente rivolto alla formazione registica che affiancherà quella attoriale, al cambio di sede, che si sposterà a pochi metri dal San Ferdinando, nell’importante struttura dell’Albergo dei Poveri in piazza Carlo III, destinata a diventare una poderosa hub culturale.
«Siamo molto contenti – aggiunge il direttore artistico dello Stabile, Roberto Andò – di avere Arturo Cirillo come nuovo direttore della scuola. Un attore-regista tra i più sensibili e talentuosi della scena italiana e un’intelligenza che sono certo saprà indirizzare con rigore e passione i nostri allievi verso grandi traguardi umani e artistici». Parole rivolte al futuro, ma anche rivolte a chi lascia. «È difficile – conclude Andò – sintetizzare il perché Renato Carpentieri sia un grande maestro. Il segno che lascia nella Scuola del Teatro Nazionale è di quelli destinati a durare. Del prezioso lavoro di guida compiuto in questo triennio lo ringraziamo con affetto, calore e riconoscenza».
Per i prossimi allievi, infine, è partito contestualmente il Bando per il nuovo triennio 2024-2027, scaricabile sul sito del Teatro di Napoli (www. teatrodinapoli.it).
"La decisione Ho tergiversato perché da anni sono impegnato in lunghe tournée. Poi mi sono detto che si poteva fare, ed era giusto dare il mio contributo al Teatro Nazionale