Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Acerbi e Juan Jesus convocati in Procura Il Milan si schiera con l’azzurro
Il giudice sportivo: supplemento d’inchiesta
Non si spegne l’eco delle polemiche sul caso Juan Jesus che finisce in Procura della Federazione Italiana gioco calcio. Il giudice sportivo, in mancanza di prove schiaccianti, ha chiesto alla procura federale un ulteriore approfondimento su quanto accaduto tra Francesco Acerbi e Juan Jesus domenica sera, durante la partita Inter-Napoli in programma a San Siro.
«Il giudice sportivo, letto il referto del direttore di gara - si legge nel dispositivo - ritiene necessario che venga approfondito da parte della Procura federale per riferire a questo giudice, sentiti se del caso anche i diretti interessati, quanto accaduto tra il calciatore del Napoli Juan Guilherme Nunes Jesus ed il calciatore dell’Inter Francesco Acerbi circa eventuali espressioni di discriminazione razziale proferite da quest’ultimo nei confronti del calciatore del Napoli». Entrambi i giocatori saranno ascoltati oggi a Roma dal pm federale Giuseppe Chinè e non è escluso che saranno chiamati a testimoniare altri protagonisti della sfida, oltre che visionate tutte le immagini televisive relative all’episodio incriminato.
Francesco Acerbi lunedì in tarda mattinata aveva lasciato il ritiro azzurro «per garantire la necessaria serenità alla Nazionale e allo stesso calciatore». A fine partita, il brasiliano che gioca in Italia da oltre dieci anni, aveva chiuso la questione: «Acerbi è andato oltre con le parole ma poi si è scusato: tutto finito, sono cose di campo».
Il difensore interista ha poi in seguito smentito tutto: «Sono molto sereno, gioco da vent’anni, so quel che dico. Scuse? Secondo me Jesus ha capito anche male...». E la Federcalcio, ascoltato il calciatore, ha deciso di allontanarlo dalla Nazionale in attesa che venga ricostruito quanto avvenuto dalla giustizia sportiva. Il caso si è sviluppato ancora nella giornata di lunedì. Il Napoli ha diffuso un video con le facce di alcuni suoi giocatori e diverse frasi contro il razzismo, tra cui spicca «il tempo dell’indifferenza è finito».
E in serata, dopo aver sentito le parole di Acerbi, Jesus ha replicato attraverso i social all’azzurro. E lo ha fatto con parole molto dure: «Le dichiarazioni di Acerbi sono totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono. Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto ‘vai via nero, sei solo un n..ro’. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: ‘Per me ne..ro è un insulto come un altro’: ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere». Nel fascicolo aperto dalla Procura federale c’è sicuramente il referto arbitrale e le deduzioni dell’arbitro, che avrebbe anche voluto sospendere la gara come da regolamento, proprio per motivi legati al razzismo. Sarebbe stato lo stesso Juan Jesus a voler continuare. Ora la palla passa alla procura federale e ritornerà in seguito al giudice sportivo che deciderà se squalificare (pesantemente) o meno il calciatore dell’Inter e inoltre infliggergli una sanzione pecuniaria.
Un’ultima nota, non da poco: attraverso la sezione commenti l’AC Milan è stato l’unico club, almeno per ora, a prendere le parti del brasiliano pubblicamente: «Il razzismo si combatte tutti insieme, qui e ora. Siamo al tuo fianco, Juan».