Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La disfida dell’ascensore
E che consentirà, a pagamento, di approdare su terrazze dalle quali si gode di un panorama mozzafiato e, al tempo stesso, di fare da volano per il recupero della rampe Lamont Young e di tutta l’area resa celebre dai Bastardi di Maurizio de Giovanni. A differenza degli altri ascensori cittadini — quello della Sanità, di via Chiaia o di via Acton — dunque l’impianto non sarà utilizzabile gratuitamente. L’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza sottolinea con fermezza che «si pagherà quel che serve per sostenere il servizio». Nei fatti 5 euro, a meno che non si sia abbonati dell’Anm e si goda dunque del diritto di utilizzare l’impianto senza pagare il ticket. I residenti protestano, chiedono l’utilizzo gratuito e ricordano la storia vergognosamente lunga che ha accompagnato la realizzazione dell’ascensore: i lavori sono iniziati nel 2005, dovevano durare 2 anni e sono andati avanti all’infinito, utilizzati come bandiera da amministrazioni diverse. Lievitati, nel tempo, anche i costi e modificati i progetti. «Adesso siamo vicinissimi alla fine» conferma Cosenza, che ha accompagnato una delegazione del Fai in un sopralluogo mentre le proteste montano anche sulla sua pagina Facebook — l’assessore è molto social — dove lui interviene per rassicurare i residenti, per i quali potrebbero esserci tariffe diverse. Ma ricorda che «l’ascensore è costosissimo, con costosissima guardiania h24 per tutelare il posto». Non si nasconde dietro un dito, dunque, e replica alle osservazioni fra le quali ci sono quelle di chi ritiene che ormai in città si fanno cose solo per i turisti. I residenti organizzano un flash mob e chiedono alla presidente della prima Municipalità un intervento. E la disfida è solo all’inizio