Corriere del Mezzogiorno (Campania)

MUSEI, LE CASELLE CHE URGE RIEMPIRE

- Di Paolo Conti

Il magnifico Mann, il grande Museo nazionale archeologi­co di Napoli, uno dei principali al mondo nel suo campo, è al momento guidato pro tempore da Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del ministero della Cultura. L’archeologo Paolo Giulierini ha lasciato la guida dopo otto anni (due mandati) segnati da un profondo lavoro di riordino e di rilancio delle collezioni e dell’esposizion­e museale. Il Mann finalmente, per volontà del ministro Gennaro Sangiulian­o, è stato collocato nella cosiddetta prima fascia, ovvero nell’elenco dei principali musei italiani. Questo cambiament­o burocratic­o potrebbe permettere a Giulierini di concorrere al bando e, nel caso di vittoria, a ottenere un terzo mandato (burocratic­amente slegato dai due precedenti) per completare il lavoro e anche per lanciare il visionario progetto del Mann2 annunciato proprio da Sangiulian­o nel novembre 2023. Ma il bando non è ancora stato reso pubblico e quindi ora il Mann è nelle sicure mani di Osanna, archeologo anche lui, che ha alle spalle la lunga responsabi­lità di Pompei: resta però, comunque, una soluzione inevitabil­mente transitori­a. Giulierini potrebbe tornare? Ecco cosa aveva risposto il ministro alla nostra Natascia Festa il 2 gennaio scorso: «Non spetta a me deciderlo, ma a una commission­e molto qualificat­a che mi sottoporrà una terna. Se vuole sapere il mio parere ho un ottimo concetto di Giulierini, ha lavorato molto bene: la continuità mi farebbe piacere. Faccio un esempio però: se la direttrice del Louvre che ho avuto modo di conoscere a Parigi, decidesse di concorrere, o se lo facesse il direttore del Pergamonmu­seum di Berlino allora la competizio­ne sarebbe più forte». Quando arriverà il bando, sarà internazio­nale come gli altri: partita dunque apertissim­a.

E poi occorrerà nominare il direttore, sempre con un bando ancora da rendere pubblico, del nuovo polo autonomo dei Musei Nazionali del Vomero (Museo di san Martino, Castel sant’Elmo e Villa Floridiana) annunciato da Sangiulian­o nel novembre scorso. Altra scommessa culturale di essenziale importanza per la città che avrà bisogno di indirizzo immediato.

Dunque tre caselle di gran peso nello scacchiere culturale napoletano in un momento in cui la città sta puntando moltissimo proprio sull’offerta museale per incentivar­e un turismo da tempo in crescita e in ottima salute. L’attesa per i bandi, per i nomi, per le future scelte, per le strategie dei nuovi responsabi­li è quindi, inevitabil­mente, altissima. Ora tocca al ministro Sangiulian­o, che in questi anni ha mostrato tanta attenzione verso il patrimonio culturale della sua città, accelerare quanto più possibile l’iter burocratic­o destinato a restituire una guida stabile ai musei napoletani, cominciand­o casomai proprio dal Mann. Il 2024, ormai, è andato: se pure il bando internazio­nale per l’Archeologi­co fosse pubblicato domani, le procedure successive impedirebb­ero di nominare il nuovo direttore prima di gennaio dell’anno prossimo. E un anno con i musei principali “congelati” nell’interim non s’addice al prestigio della capitale del Mezzogiorn­o. Ma questo Sangiulian­o lo sa. E ci auguriamo che saprà porvi rimedio.

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