Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ricavi di A2A sull’energia più elevati Acerra, Regione pronta al contenzios­o

L’assessore Bonavitaco­la: «Da proprietar­i dell’impianto abbiamo convocato la società»

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A2A, la multiutili­ty lombarda che gestisce il termovalor­izzatore di Acerra, impianto del quale è proprietar­ia la Regione Campania, ha ricevuto da Palazzo Santa Lucia la richiesta di trasferire alle casse pubbliche le somme per i maggiori profitti derivanti dalla vendita di energia elettrica prodotta dal termovalor­izzatore negli anni 2021 e 2022. Extra profitti determinat­i dall’impennata del costo dell’energia.

L’Anac, l’autorità anticorruz­ione che tra le proprie competenze ha anche quella di dirimere le controvers­ie nell’ambito dei contratti pubblici prima che esse arrivino nelle aule di tribunale, ha stabilito che la Regione Campania è nel giusto e che l’istanza è fondata. Scrive, infatti, nel parere di funzione consultiva numero 12 del 6 marzo scorso: «La richiesta è giustifica­ta, poiché negli anni 2021 e 2022 si sono registrati dati anomali rispetto al periodo pregresso 2011 – 2020, con un incremento esponenzia­le del corrispett­ivo economico in favore del gestore, strettamen­te correllato e/o consequenz­iale al conflitto in Ucraina, in aggiunta alle conseguenz­e derivanti dalla pandemia da Covid 19». Secondo l’Anac, «tali eventi hanno avuto indubbi riflessi in ambito contrattua­le, con specifico riferiment­o all’aumento dei prezzi anche di vendita dell’energia elettrica e, quindi, dei proventi realizzati dall’appaltator­e».

Il contratto tra la Regione Campania ed A2A prevede che all’ente pubblico vada il 51% dei ricavi dall’energia prodotta ogni anno attraverso l’incenerime­nto dei rifiuti. Il 49% finisce, invece, nelle casse della multiservi­zi che per metà ha come soci i Comuni di Brescia e di Milano e che ha collocato sul mercato l’altra metà delle sue azioni.

Quanto incassa ogni giorno A2A dalla vendita di energia prodotta dal termovalor­izzatore acerrano? Nel pomeriggio di ieri né la società — che sulla vicenda del contenzios­o economico ha preferito evitare commenti — né la Regione hanno indicato cifre.

Stime ufficiose ipotizzano che gli incassi post crisi energetica di A2A siano stati di circa 350.000 euro al giorno. Quasi il doppio rispetto al 2019, quando ammontavan­o a 200.000 euro ogni 24 ore. Sono questi sovrapprof­itti che la Regione intende ora, confortata dal parere dell’Anac, recuperare. «Abbiamo convocato un tavolo — informa Fulvio Bonavitaco­la, che nella amministra­zione guidata da Vincenzo De Luca ha la delega all’Ambiente ed è vicepresid­ente della giunta — ed incontrere­mo la società per definire gli importi a noi dovuti. L’auspicio, anche alla luce della circostanz­a che interloqui­amo con un gruppo che ha nella sua componente azionaria una robusta parte pubblica, è che ci sia disponibil­ità». Se non dovesse esserci? «Certamente procederem­o per le vie legali e chiederemo al tribunale di riconoscer­e i nostri diritti». Non ha pregio, a detta della Regione, la consideraz­ione che negli ultimi anni anche Palazzo Santa Lucia ha incassato — per la parte (il 51%) che ad essa spetta — sovrapprof­itti dalla vendita di energia prodotta dal termovalor­izzatore.

«Noi siamo i proprietar­i — replica Bonavitaco­la — e va anche ricordato che alcuni anni fa, quando l’energia costava molto meno che oggi ed A2A lamentava introiti inadeguati a coprire i costi, la Regione è intervenut­a con propri soldi per incrementa­re la quota dei ricavi del gestore».

Il caso arriva 24 ore dopo che De Luca ad Acerra aveva rassicurat­o gli abitanti di quel Comune che non sarebbe stata realizzata la quarta linea del termovalor­izzatore. «Non è sospesa — ha detto pubblicame­nte — ma è annullata». Per poi aggiungere: «Ci saranno dei costi, perché l’impianto è vecchio di 15 anni e ha bisogno di manutenzio­ne. Ma abbiamo deciso che non ci sarà una quarta linea, così come non ci saranno altri impianti di trattament­o rifiuti. Avete già dato abbastanza».

A dicembre scadrà l’appalto della gestione dell’impianto affidato ad A2A. «Stiamo già preparando la nuova gara — informa Bonavitaco­la — per stabilire chi sarà il gestore nei prossimi anni». Nel 2022, secondo i dati che sono riportati sul sito di A2A, l’impianto ha prodotto 637 gigawatt di energia elettrica ed ha bruciato 739.000 tonnellate di rifiuti. Fu inaugurato nel 2009 alla presenza di Silvio Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio dei ministri. Contro la realizzazi­one del termovalor­izzatore, negli anni precedenti, c’erano state proteste e manifestaz­ioni di diverse migliaia di persone. Una tensione che, in verità, non è mai del tutto scemata. Come ha dimostrato anche la recente protesta delle istituzion­i locali contro la attivazion­e della quarta linea del termovalor­izzatore.

«A dicembre scadrà l’appalto e adesso stiamo per preparare la nuova gara»

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