Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pontile Saint Tropez, stop alla concessione Autorità portuale e gestori ai ferri corti, mentre il rilancio della struttura non c’è
Una operazione fallimentare. È quella che avrebbe dovuto garantire la riqualificazione ed il recupero del pontile Saint Tropez, in via Caracciolo, a pochi metri dall’imbarco degli aliscafi. Sarebbe dovuto diventare un punto di imbarco e sbarco per passeggeri in partenza e di ritorno dalle gite via mare nel golfo organizzate da charter privati. E’ ridotto ad un moncone arrugginito di 45 metri quadrati, circondato da un paravento con una scritta che suona beffarda: «Next opening». L’Autorità Portuale ha ora avviato la procedura di revoca della concessione di sei anni a Lady Hawke, la società alla quale era stata rilasciata il 16 marzo 2022. L’iniziativa è motivata con l’inosservanza dell’articolo 7. Prevedeva che il concessionario eseguisse i lavori di ripristino del pontile entro due anni dal rilascio della medesima concessione. Con ogni evidenza non sono neanche iniziati. Secondo Lady Hawke, però, il mancato rispetto dei termini è stato determinato da fattori estranei alla responsabilità della società. Lamentano di aver dovuto ricorrere al Tar affinché, come previsto dal bando, la concessione garantisse l’ormeggio dei natanti impegnati nelle gite del golfo e non solo l’accosto per lo sbarco e l’imbarco dei passeggeri. I giudici si sono pronunciati su questo aspetto il 17 aprile 2023. La società ricorda, inoltre, che soltanto il 23 novembre 2023 è stato individuato dall’Autorità Portuale il punto di accesso al pontile: il camminamento parallelo alla biglietteria Alilauro. Solleva poi il tema della incertezza della legittimità urbanistica del Saint Tropez. «Solo il 5 marzo 2024 – sostiene il privato – l’Autorità Portuale ha trasmesso alla Soprintendenza documenti attestanti che il pontile si trova in zona P (porto di Mergellina) e non in zona B, dove sono vietati gli ormeggi stagionali». La faccenda rischia di finire in tribunale. Epilogo malinconico di una storia che era iniziata nel 2021. Fu allora che Lady Hawke, società con 2.000 euro di capitale, si aggiudicò il bando per il pontile. Diede scacco a cinque concorrenti – tra i quali gli armatori Lauro ed Aponte – impegnandosi a versare, dopo i primi due anni, nei quali il canone sarebbe stato di 2.500 euro, ma avrebbe dovuto ristrutturare il pontile, circa 50.000 euro all’anno. In più, il vincitore della gara si impegnava a versare come cauzione all’Autorità Portuale 100.000 euro. Socio unico di Lady Hawke era all’epoca Luana Biondi, una napoletana che viveva ad Ibiza. Amministratrice era Ernesta Musso, la madre di Biondi. La società e’ stata costituita il 13 novembre 2019.