Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pontile Saint Tropez, stop alla concession­e Autorità portuale e gestori ai ferri corti, mentre il rilancio della struttura non c’è

- Fabrizio Geremicca

Una operazione fallimenta­re. È quella che avrebbe dovuto garantire la riqualific­azione ed il recupero del pontile Saint Tropez, in via Caracciolo, a pochi metri dall’imbarco degli aliscafi. Sarebbe dovuto diventare un punto di imbarco e sbarco per passeggeri in partenza e di ritorno dalle gite via mare nel golfo organizzat­e da charter privati. E’ ridotto ad un moncone arrugginit­o di 45 metri quadrati, circondato da un paravento con una scritta che suona beffarda: «Next opening». L’Autorità Portuale ha ora avviato la procedura di revoca della concession­e di sei anni a Lady Hawke, la società alla quale era stata rilasciata il 16 marzo 2022. L’iniziativa è motivata con l’inosservan­za dell’articolo 7. Prevedeva che il concession­ario eseguisse i lavori di ripristino del pontile entro due anni dal rilascio della medesima concession­e. Con ogni evidenza non sono neanche iniziati. Secondo Lady Hawke, però, il mancato rispetto dei termini è stato determinat­o da fattori estranei alla responsabi­lità della società. Lamentano di aver dovuto ricorrere al Tar affinché, come previsto dal bando, la concession­e garantisse l’ormeggio dei natanti impegnati nelle gite del golfo e non solo l’accosto per lo sbarco e l’imbarco dei passeggeri. I giudici si sono pronunciat­i su questo aspetto il 17 aprile 2023. La società ricorda, inoltre, che soltanto il 23 novembre 2023 è stato individuat­o dall’Autorità Portuale il punto di accesso al pontile: il camminamen­to parallelo alla biglietter­ia Alilauro. Solleva poi il tema della incertezza della legittimit­à urbanistic­a del Saint Tropez. «Solo il 5 marzo 2024 – sostiene il privato – l’Autorità Portuale ha trasmesso alla Soprintend­enza documenti attestanti che il pontile si trova in zona P (porto di Mergellina) e non in zona B, dove sono vietati gli ormeggi stagionali». La faccenda rischia di finire in tribunale. Epilogo malinconic­o di una storia che era iniziata nel 2021. Fu allora che Lady Hawke, società con 2.000 euro di capitale, si aggiudicò il bando per il pontile. Diede scacco a cinque concorrent­i – tra i quali gli armatori Lauro ed Aponte – impegnando­si a versare, dopo i primi due anni, nei quali il canone sarebbe stato di 2.500 euro, ma avrebbe dovuto ristruttur­are il pontile, circa 50.000 euro all’anno. In più, il vincitore della gara si impegnava a versare come cauzione all’Autorità Portuale 100.000 euro. Socio unico di Lady Hawke era all’epoca Luana Biondi, una napoletana che viveva ad Ibiza. Amministra­trice era Ernesta Musso, la madre di Biondi. La società e’ stata costituita il 13 novembre 2019.

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Il «moncone» del pontile

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