Corriere del Mezzogiorno (Campania)
VITTORIA, MADRE COSTITUENTE
Solo 21 donne italiane su 556 eletti parteciparono ai lavori della Assemblea Costituente della nostra Repubblica. Di esse solo una fu eletta a Napoli, nel Collegio Napoli-Caserta. Era una insegnante, fortemente impegnata nel mondo dell’associazionismo cattolico. Il suo impegno fu profondo e significativo tant’è che venne rieletta successivamente per altre quattro legislature. Una figura centrale dell’evoluzione femminile e sociale di Napoli e dell’Italia tutta. Eppure quasi nessuno, se non pochi addetti ai lavoro, conoscono il suo nome. Vittoria Titomanlio che nacque a Barletta ma visse, si formò e fu eletta nella nostra città, nella lista della Dc. Abitava in un palazzo a Santa Maria La Nova, ed è stata l’unica Madre Costituente campana. Uso la M maiuscola perché nei suoi confronti e nei confronti delle altre 21 Madri e di tutti i Padri provo dapprima un sentimento di rispetto. Rispetto per la Costituzione che hanno elaborato intrisa di valori di tolleranza, pace, democrazia e dignità. Dignità che viene innanzitutto dal lavoro come recita il primo articolo: L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Ed io che sono una imprenditrice, che vivo offrendo e creando lavoro, e che ricevo tanto in termini umani e professionali da chi lavora con me in azienda, non posso non essere riconoscente a chi ha voluto indicarci la strada maestra proprio sulla dignità dell’operare.
C’è un luogo dove dire: moriremo tutti democristiani, non è un insulto né un sogno perverso. Quel luogo è Maiori, a parecchi chilometri di curve dai luoghi del potere. Dove, però, gli ex giovani della Dc ricordano il congresso di quarant’anni fa. L’albergo è lo stesso, il Pietra di Luna sul lungomare costiero. Totò Cuffaro si conferma «vasa vasa»: «Spero che non sia un incontro di combattenti e reduci». Qualcuno ironizza: «In quelli è specializzata la sinistra». Occhio furbo, Cuffaro agguanta Antonia De Mita.
Se molla anche l’università siamo alla fine...». Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri apre un fronte polemico con la Federico II, proprio nell’anno dei festeggiamenti per gli 800 anni dell’antico ateneo napoletano. L’università secondo il magistrato «avrebbe mollato», in che modo? Anche se Gratteri non ne fa il nome («non voglio neppure sapere chi è il cantante»), si riferisce all’invito al rapper Geolier, affinché il 26 marzo tenga un incontro con gli studenti a Scampia.
Da Franceschini a Lusetti e Casini Amarcord democristiano a Maiori