Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bimbo autistico allontanat­o a scuola Gli ispettori del ministro ad Afragola La preside: io dipinta come un mostro La mamma dello studente: «Non voglio incontrarl­a, parli con l’avvocato»

- Gennaro Scala

conosco e del quale conosco le reazioni. Non sono un mostro come sono stata dipinta».

Rispetto alle immagini, ha poi affermato che «ci sono degli elementi da evidenziar­e che nel video non si vedono. Il bambino, in precedenza, era particolar­mente agitato. La mia idea era quella di creare attorno al bambino un ambiente sereno. Infatti, è stato accompagna­to fuori dall’insegnante, è rimasto nel corridoio quattro o cinque minuti e poi è rientrato calmo e tranquillo». Di tutt’altra opinione è invece Patrizia, la madre del ragazzino che invece si dice sicura del fatto che il figlio, nell’aula in cui si teneva il conha vegno, non sarebbe più rientrato. «È una storia inverosimi­le, è come se stessi vivendo un film — spiega Patrizia, 50 anni a maggio e madre di due bambini autistici —. Ho dovuto rivedere il video più volte per capire se gli occhi e le orecchie mi stessero tradendo, che quello che vedevo era accaduto sul serio. Mi è sembrata una scena simile a quando viene cacciato via un cane che disturba». Non ha parole diverse da quelle permeate di rabbia, delusione e dolore. «Quello che ha fatto la preside della scuola non può essere scusabile — incalza —. Dovrebbe essere un esempio per i docenti, invece il suo comportame­nto è stato umiliante per mio figlio. Io mi sono fidata e invece sono passati quaranta giorni prima che venisse a galla la verità. Sono rimasti tutti zitti».

Eppure, la dirigente si è scusata più volte per i modi che ha avuto, affermando di aver agito a fin di bene, dicendosi anche disponibil­e ad incontrare la famiglia dell’alunno ed a chiarire la sua posizione. «Non la incontrerò mai — replicato seccamente la mamma del bambino —. Se ha da dirmi qualcosa potrà rivolgersi all’associazio­ne che mi assiste, “La battaglia di Andrea” e al mio avvocato Sergio Pisani. Perché lavoro, ho due figli autistici e non ho il tempo di sentire chiacchier­e».

«Increduli», poi «scioccati». Così Asia Maraucci, presidente de “La battaglia di Andrea”, associazio­ne di Afragola impegnata nell’assistenza e per i diritti dei diversamen­te abili, commenta quanto avvenuto nell’istituto Europa Unita del Rione Salicelle: «L’augurio è che questa vicenda si risolva il prima possibile, ma soprattutt­o — conclude — che episodi del genere non accadano più». Sul caso è intervenut­a anche la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli: «La cosa che mi preme di più far capire — ha sostenuto — è che quel bimbo era un valore aggiunto nell’incontro, così come lo è ogni bambino che partecipa a momenti di confronto su temi così importanti, come bullismo, cyberbulli­smo, contrasto alla mancanza di rispetto e di dignità delle persone».

Alessandra Locatelli «Quel bambino era un valore aggiunto nell’incontro per i temi importanti trattati»

Maraucci «L’augurio è che questa vicenda si risolva il prima possibile, ma anzitutto che episodi del genere non accadano più»

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