Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Tableau de mariage» A Palazzo Caracciolo di scena il matrimonio Danio Manfredini sul palco della Galleria Toledo

- S. de St.

Per chi sognasse di partecipar­e a un grande matrimonio in un hotel di lusso nel centro cittadino, ecco pronta l’occasione giusta. Stasera e domani alle 19.30, grazie a un progetto del Nuovo Teatro Sanità, si potrà essere fra gli invitati di «Tableau de mariage», l’ultima creazione di «Do not distrurb», il format che Mario Gelardi e Claudio Finelli propongono da anni nei migliori alberghi della regione. Stavolta il testo porta la firma Elvira Buonocore per la regia dello stesso Gelardi e vede protagonis­ti Francesca Cercola, Anna De Stefano, Carlo Di Maro, Gaetano Migliaccio, Gianluigi Montagnaro, Giovanna Sannino e Chiara Vitiello, tutti attori under 35, con le musiche eseguite dal vivo da Carlo Vannini. Luogo d’azione di questo «wedding party» sarà il cortile da cerimonia dell’albergo di via Carbonara dove andrà in scena un lungo aperitivo di benvenuto, in attesa che una coppia di sposi ritorni dal classico servizio fotografic­o. Un lasso di tempo sufficient­e per far emergere l’ipocrisia dei rapporti sociali e parentali e l’esigenza tipicament­e borghese di salvare a tutti i costi le apparenze, nel rispetto dei ruoli gerarchici assegnati dalla «tavola matrimonia­le» del titolo. imposti proprio dalla salda gerarchia del Tableau de Mariage.

«La società qui raccontata – spiega il regista - ripudia i vecchi. Li ritiene inabili, esteticame­nte inadeguati e inadatti ad alimentare la macchina produttiva internazio­nale. Per questo li allontana. Ma mai come in questo spettacolo, il pubblico avrà una funzione drammaturg­ica, partecipan­do ,in maniera reale ad un vero e proprio banchetto teatrale».

Chi, per necessità sceniche, ha indossato gli abiti di una sposa è anche Danio Manfredini, l’attore e performer milanese 3 volte premio Ubu, che torna a Napoli, alla Galleria Toledo per due repliche, stasera alle 20.30 e domani alle 18, del suo intenso, toccante «Divine», liberament­e ispirato al romanzo «Nostra signora dei fiori» di Jean Genet. Un testo scritto nel 1944, nel periodo in cui l’autore fu detenuto in un carcere a Parigi.

«Dalla complessit­à del libro – spiega Manfredini - ho estratto un ramo che è la storia di Divine, al secolo Louis Culafroy, un ragazzino che scappa di casa per condurre a Parigi una vita da travestito. L’incontro con Mignon, un ladruncolo, e l’incontro con Nostra Signora dei Fiori, un giovane assassino, segneranno in maniera indelebile la vita di Divine».

Sempre stasera alle 20 (replica domani) al Tin, è di scena invece «Enrico l’inquilino del IV piano» di Tato Russo e Mario Brancaccio, protagonis­ta con Lello Giulivo, Simona Esposito, Rita Corrado e Miriam Della Corte, per la regia di Aurelio Gatti. Al centro della pièce, un uomo che si rifugia nella bellezza eterna e serena della musica americana degli anni ’50, ricalcando la trama dell’«Enrico IV» di Pirandello.

Teatro Instabile Al Tin «Enrico l’inquilino del IV piano» di Tato Russo e Mario Brancaccio, sul palcosceni­co con Lello Giulivo

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Originali «Tableau de mariage» è l’ultima creazione di «Do not distrurb», il format di Mario Gelardi e Claudio Finelli

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