Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Abbandono scolastico, è allarme In Campania il 16% lascia i banchi
Il dato drammatico di «Openpolis», la nostra regione è al secondo posto in Italia
entro il 2030. Un obiettivo che nella nostra regione e, più in generale, nel Mezzogiorno appare complicato da raggiungere, considerando i contesti sempre più ampi di emarginazione sociale e la scarsità di risorse del sistema educativo.
La speranza Pnrr
Gli occhi sono puntati sui fondi del Pnrr con i capitoli di spesa dedicati a incentivare la qualità e la quantità di ore dedicate all’insegnamento; ma il percorso è lungo e in salita perché il richiamo della strada appare ancora troppo forte per migliaia di ragazzi che si perdono. E i dati nazionali dimostrano anch’essi una preoccupante distanza con il resto d’Europa. In media in Italia
almeno l’11,5% dei giovani lascia la scuola prima del tempo, quasi 2 punti in più della media europea. Secondo i risultati della ricerca la scelta di non proseguire gli studi, «quasi sempre indice di disagio sociale, si concentra nelle aree meno sviluppate, ma può essere anche diffusa nelle region più prospere, laddove c’è molta occupazione e quindi la possibilità di trovare facilmente lavoro può avere un effetto attrattivo sui ragazzi, distogliendoli dagli studi».
Il fenomeno «Neet»
Ma nel Mezzogiorno la situazione è decisamente più drammatica: i Neet (l’acronimo sta a indicare giovani che non studiano e non lavorano) nel nord si attesta al 14,5% mentre a Sud raggiunge il 33% più del doppio. Molto spesso i percorsi di chi non studia e non lavora prendono la strada della devianza. Lo ha sottolineato il sostituto procuratore d’Appello Valter Brunetti raccontando le proprie esperienze di lavoro e mostrando ai giovani il codice penale per spiegare quanto sia necessario essere consapevoli delle proprie azioni già a partire dai 14 anni. Il maggiore Francesca Romana Ruberto si è rivolta con toni accorati ai ragazzi della scuola di Ercolano: «Allontanarvi dalle devianze. Dovete imparare quali sono le cose giuste e quelle sbagliate per fare poi delle scelte giuste, per una vita in sicurezza e per poter realizzare i vostri sogni, nel rispetto delle regole».
«La legalità non è qualcosa di esterno e di lontano – ha spiegato l’assessora Lucia Fortini -Dobbiamo capire che ogni nostra visione, in realtà, può modificare il concetto sociale rispetto al fenomeno sia della illegalità che della criminalità organizzata».
"Ruberto Ragazzi, realizzate i vostri sogni rispettando le regole