Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«La fiction sui minorenni reclusi? Il rischio è di proporre ai ragazzi modelli che non sono la normalità» La preside Cagnazzo: «C’è una curiosità morbosa dietro un certo turismo»

Come è noto Nisida è altrove ed è un carcere minorile vero e proprio, temo che questo non venga ben percepito dai ragazzi

- Ro. Ru.

«Nisida non è Mare Fuori. La detenzione è sofferenza ed isolamento, non è quella mitizzata da una fiction». Laura Patrizia Cagnazzo, preside dell’Istituto comprensiv­o De Curtis-Ungaretti di Ercolano, non usa la diplomazia per denunciare il rischio che le fiction possano proporre ai ragazzi realtà che «non sono la normalità».

Preside, a proposito di Mare Fuori, a Napoli ci sono state file lunghissim­e per visitare la caserma dove è ambientata la fiction, con tantissimi ragazzi in attesa anche per due ore, che effetto le fa?

«Fermo restando che il “prodotto Napoli” tira tantissimo al punto che la città registra numeri record nel turismo, sono dispiaciut­a che a funzionare sia una certa idea di Napoli, quasi fossimo un fenomeno da baraccone. C’è una curiosità un po’ morbosa nel visitare il luogo di reclusione dei giovani protagonis­ti della fiction, ma come è noto Nisida è altrove ed è un carcere minorile vero e proprio, temo che questo non venga ben percepito dai ragazzi».

In che senso?

«Beh, il rischio è che centinaia di migliaia di giovani spettatori non si rendano conto che a Nisida si scontano pene e si soffre e che, per esempio, i ragazzi del terzo piano del penitenzia­rio non possono stare all’aperto come si vede nella serie tv ma devono restare in cella».

Forse servirebbe proporre modelli positivi.

«Certamente, almeno noi come istituzion­e scuola abbiamo il dovere di sottolinea­re realtà e modelli di persone che hanno scelto la legalità. Noi ci proviamo sempre».

Lei dirige una scuola comprensiv­a di Ercolano, che situazione sociale riscontra?

«Nelle periferie e in provincia ovviamente ci sono problemi complessi. Non esiste solo Caivano, lì è stato fatto un decreto cucito su misura ma tutte le periferie sono difficili, ci sono sacche enormi di povertà culturali e sociali, ci sono genitori in difficoltà che devono barcamenar­si per sbarcare il lunario e purtroppo seguono poco o quasi per niente i loro figli. Ovviamente anche Ercolano non fa eccezione. Ci sono ad esempio casi di discrimina­zione di genere, ragazzi che hanno rapporti precoci con il rischio di inficiare il loro futuro».

La scuola pubblica resta una faro nel deserto.

«Noi ci impegniamo, cerchiamo di fornire ai ragazzi un’offerta educativa “personaliz­zata” ma si combatte con pochi mezzi, direi a mani nude. Ora stiamo tutti sperando nelle risorse del Pnrr per poter introdurre la figura del mentore, un insegnante che possa aiutare i ragazzi più deprivati socialment­e e culturalme­nte, speriamo che si riesca a superare le lungaggini burocratic­he. Intanto si ha un bel dire di tenere aperte le scuole anche di pomeriggio. Richiede personale aggiuntivo, turni ulteriori, sorveglian­ti per impedire atti vandalici e mantenere standard adeguati di sicurezza».

Insomma, la solita carenza di risorse finanziari­e.

«Purtroppo sì e con l’autonomia differenzi­ata andrà ancora peggio. Noi però stiamo provando a creare ambienti “plurisocia­li” nelle classi dove i ragazzi più in difficoltà possano confrontar­si con modelli positivi e capire che esiste anche una normalità al di fuori di quello che vedono in television­e oppure sui social. Devo dire che stiamo ottenendo buoni risultati. Noi siamo anche una scuola a indirizzo musicale e proprio pochi giorni fa abbiamo accompagna­to i nostri alunni al San Carlo, i ragazzi hanno imparato arie della Turandot e si sono emozionati salendo sul palco per incontrare gli artisti. La bellezza e l’arte, come ripeto spesso anche ai nostri ragazzi, ci salveranno».

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I numeri L’assessore regionale Lucia Fortini illustra il lavoro contro la dispersion­e
Svolge attività di giornalism­o basato sui dati (data journalism), porta avanti campagne di attivismo civico, fa divulgazio­ne critica I numeri L’assessore regionale Lucia Fortini illustra il lavoro contro la dispersion­e
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Laura Patrizia Cagnazzo

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