Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Febbre da «Mare Fuori» al Beverello Migliaia in fila per visitare la caserma
Le giornate del Fai nella base sul Molo San Vincenzo, set della popolarissima serie televisiva
Rosa e Carmine, i passionali protagonisti della fiction Rai «Mare Fuori», ieri non c’erano nel cortile dell’immaginario carcere minorile, ma questo non ha scoraggiato le quasi duemila persone che hanno ugualmente aspettato diverse ore per poter accedere sul set principale della serie televisiva allestito nella base navale della Marina Militare al Molo San Vincenzo, anche oggi aperta al pubblico nell’ambito delle Giornate Fai di Primavera.
Una coda di cento metri ha costeggiato fin dalla mattina presto i giardini del Molosiglio. Appassionati provenienti da tutta Italia in lenta processione verso il cancello d’ingresso, tra loro tanti ragazzi e bambini accompagnati dai genitori. La fatica si è fatta sentire, eppure nessuno ha rinunciato. L’opportunità di visitare un luogo storico della Real Marina era un buon incentivo, ma quello che di gran lunga è stato il più visitato tra i quaranta siti proposti in Campania dal Fondo Ambiente Italiano, deve il suo appeal al successo della serie tv girata a Napoli che racconta le vicende di un gruppo di ragazzi rinchiusi in un istituto di pena liberamente ispirato al penitenziario di Nisida.
Tanti adolescenti si identificano in quei personaggi così tormentati, al punto da voler condividere quantomeno gli stessi spazi. A tutti i costi. «Tantissimi hanno aspettato pazientemente in coda anche tre ore – racconta il responsabile Fai della Campania, Francesco Carignani
–. Abbiamo dovuto posticipare la chiusura pomeridiana prevista e nonostante questo altri volevano accedere. Oggi ci aspettiamo un’affluenza ancora maggiore grazie anche al passaparola. Molti ragazzini spinti dal desiderio di rivedere i luoghi della fiction, ma anche adulti desiderosi di visitare il molo ancora negato alla cittadinanza».
La visita guidata dura circa quaranta minuti e comincia dalla palazzina del Comando della Marina, proseguendo poi nel cortile che ospita il campetto di calcio dello sceneggiato di Rai 2 giunto alla quarta stagione. Un quadrilatero che, francamente, non offre grandi elementi di interesse. Ma è qui che i personaggi della fiction giocano al pallone, con l’edificio del «riformatorio» sullo sfondo. È qui che Carmine Di Salvo e Rosa Ricci consumano il loro amore conflittuale. Almeno un selfie è di prammatica. La visita si conclude poi sul bacino borbonico di raddobbo realizzato nel 1852.
Ma il Molo di San Vincenzo, che si protende per quasi due chilometri nel golfo, fu progettato nel 1596 da Domenico Fontana. La struttura è percorsa da due strade parallele, una interna verso il Beverello dotata di una lunga serie di arconi, l’altra esterna che affaccia sul mare aperto con una cortina muraria costituita da enormi blocchi lavorati in pietra lavica.
«A partire dal 2015, con la nostra associazione Friends of Molo San Vincenzo abbiamo portato qui circa quattromila persone nel corso di numerose aperture straordinarie – spiega Eleonora Giovene di Girasole, architetto di Iriss Cnr –. Da tempo la Marina ha compreso l’importanza di interagire con la cittadinanza, consapevole di gestire un bene di alto valore culturale. Il fenomeno di Mare Fuori e l’interesse che ha scatenato può favorire ancor di più questa evoluzione.
Quel piazzale era utilizzato sostanzialmente come parcheggio ed ora è diventato un luogo di culto, come è capitato per altri aspetti con le Vele di Scampia protagoniste di Gomorra. Il successo televisivo può accelerare quella valorizzazione per cui lavoriamo da anni».
Altri siti oggi sono eccezionalmente aperti al pubblico grazie all’impegno dei volontari Fai. Tra questi, rimanendo a Napoli, si distinguono la presidenziale Villa Rosebery, Castel Capuano e il Rettorato e Aula Magna storica della Federico II. Straordinari set, pure questi, che forse meriterebbero di essere gratificati dai fasti del piccolo schermo.
Cento metri È la lunghezza della coda che si è formata per entrare all’interno della struttura