Corriere del Mezzogiorno (Campania)

FORNELLI 2.0 «L’Angolino» riparte bene Nel ristoranti­no della City, ottimi il baccalà mantecato e le polpette di alletterat­o

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La mia prima visita a questo localino acconcio della City risale alla fine del 2017: un’esperienza senz’altro positiva. Poi, per colpa sicurament­e mia, l’avevo perso dal radar. Con soddisfazi­one me lo (ri)segnala, dopo averci mangiato a pranzo, un collega. E ci torno, dunque, per una verifica. Sempre a pranzo. Solo alla fine scopro che in realtà, dopo il periodo orribile della pandemia, ha riaperto da pochi giorni. Alla guida uno dei soci della precedente gestione, Antonello Rinaldi, che si divide tra sala e cucina. È vero, a cena, la proposta è diversa, più articolata, con piatti un po’ più elaborati. Ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, concludo che l’esperienza del mezzogiorn­o autorizza a ritenere valida anche quella della sera. Del resto, i piatti del locale sono elaborati con buona materia prima e buona tecnica. E rivelano un’attenzione particolar­e, già riscontrat­a in precedenza, per il pesce povero. Il personale è cortese e disponibil­e. La scelta dei vini è ancora molto ristretta, ma, considerat­o che ci troviamo di fronte a una “ripartenza”, per il momento va bene così: una bottiglia corretta (come qualità e come prezzo) si trova comunque. E allora, visto che nel menu della colazione gli antipasti non ci sono, consideria­mo tale le polpette di alletterat­o con salsa tartara. Il mio approccio al tonnetto dal ventre maculato è sempre improntato alla diffidenza. Questo scombride, infatti, se non pulito a dovere, presenta una carne sanguinole­nta e gommosetta. In questo caso è stata trattata con cura: un po’ di limone grattugiat­o e di finocchiet­to nell’impasto fanno il resto. Fritte correttame­nte, sono proprio buone. Tra i primi del giorno c’è anche la zuppa di friarielli e lenticchie che non mi faccio certamente sfuggire. E faccio bene. Un assaggio di paccheri con una buona Genovese tradiziona­le, e un altro con il sugo di cernia rossa, purtroppo, sapido oltre il dovuto. In entrambi i casi comunque ho apprezzato la cottura della pasta. Per secondo, le tradiziona­li polpette al sugo, morbide, aromatizza­te con l’aglietto che si sente (ma non risulta indigesto), e l’ottimo baccalà mantecato servito su una fetta di polenta passata sulla piastra e cavolo cappuccio rosso (nella foto). Come dessert c’è solo il babà, che però, non si rivela all’altezza del resto. Nel complesso ripartenza riuscita. In bocca al lupo.

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Il ristorante «L’Angolino» si trova in vico Medina 14 a Napoli. Per una colazione di lavoro, due piatti e un dessert, si spendono in media 20 euro, escluse le bevande. Aperto a pranzo dal lunedì al venerdì, a cena dal giovedì al sabato. Info: 081-9758578.
La scheda Il ristorante «L’Angolino» si trova in vico Medina 14 a Napoli. Per una colazione di lavoro, due piatti e un dessert, si spendono in media 20 euro, escluse le bevande. Aperto a pranzo dal lunedì al venerdì, a cena dal giovedì al sabato. Info: 081-9758578.
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