Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cinquanta sfumature di casatiello

Non può mancare a Pasquetta C’è anche la versione «gluten free»

- Elena Scarici

champignon. Si aggiunge anche il formaggio pecorino e il tocco finale è un mix di semi e cereali sulla superficie, prima di infornare. Un casatiello rustico e originale, perfetto anche per la gita di Pasquetta e mille altre occasioni.

In alternativ­a ne possiamo realizzare uno con ricotta e spinaci. Si può anche preparare la sera per il giorno dopo. Per i super golosi poi c’è il casatiello salsiccia e friarielli, una vera bontà.

Tra le altre varianti troviamo: il casatiello avellinese chiamato pizza chiena: una pizza ripiena. La pasta di pane preparata con lo strutto viene farcita con la classica salsiccia irpina e con la caciotta avellinese. In alcuni casi, si aggiunge anche capocollo. Uova e pecorino completano questa delizia. In alcune zone, salumi e formaggi vengono alternati a strati tra loro, ma oggi è più frequente vedere tutto tagliato a dadini e usato per formare il ripieno.

Infine c’è il casatiello dolce. Lo strutto esce di scena per lasciare il posto al burro, mentre il salame e il formaggio vengono sostituiti da aromi profumati e freschi, quali l’arancia, il miele, il limone e la vaniglia. Si aggiungono decorazion­i come lo zucchero a velo, le palline arcobaleno, le perline morbide e i canditi.

Questi i consigli per chi ama cambiare ma per chi vuole rimanere sulla tradizione ci sono i 5 errori da non commettere mai. Parola di Gino Sorbillo. Non confondere il casatiello con il tortano. Non sostituire il burro con lo strutto. Non essere impazienti (il casatiello può lievitare anche tutta la notte).

Non sbagliare farina: almeno una metà deve essere tipo Manitoba. Non ignorare le proporzion­i: un casatiello tutto pane e niente ciccia non ha gusto, la dose giusta è 40 per cento impasto e 60 per cento ripieno. Provare per credere.

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È importante fare una precisazio­ne per non creare confusione con il “cugino” tortano. Le differenze sono principalm­ente due e riguardano l’uso delle uova, che nel tortano sono sode e inserite a pezzetti nell’impasto, mentre nel casatiello vengono sistemate crude in superficie prima della cottura, coperte da strisce che per i cattolici richiamano la corona di spine posta sulla testa di Gesù al momento della crocifissi­one.
Il tortano È importante fare una precisazio­ne per non creare confusione con il “cugino” tortano. Le differenze sono principalm­ente due e riguardano l’uso delle uova, che nel tortano sono sode e inserite a pezzetti nell’impasto, mentre nel casatiello vengono sistemate crude in superficie prima della cottura, coperte da strisce che per i cattolici richiamano la corona di spine posta sulla testa di Gesù al momento della crocifissi­one.

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