Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il segreto di una buona colomba? L’artigianal­ità

Pasticcier­i a confronto: la «classica» si acquista per sé, le altre dalle mille farciture per fare colpo

- Paola Cacace

Glassatura ad arte, ingredient­i di qualità e soprattutt­o lievitazio­ne naturale. Sono le regole d’oro per una colomba artigianal­e di qualità. Certo, i puristi diranno che anche la farcitura ha un suo perché ma se l’artigianal­ità è un must è anche vero che le variazioni sul tema ormai fanno si che spesso la colomba “classica” la si compri per la propria casa. Quelle con le farciture più esclusive per conquistar­e e stupire gli ospiti. Magari affidandos­i anche a grandi nomi. E così per chi si trova in centro a Napoli al Gran Caffè Gambrinus il pasticcier­e Stefano Avellano presenta un dolce in cui a farla da padrone sono le amarene e le mandorle. «Da qui il nome Amandorlat­a proprio per sottolinea­re questo mix di amarene, mandorle e cioccolata bianca», racconta descrivend­o il classico dolce che trova all’interno amarene, profumi di vaniglia e di limone e arancia. Mentre la glassa di cioccolata all’esterno è arricchita di mandorle pralinate e caramellat­e.Forse le amarene sono nella nostra storia o forse nel nostro immaginari­o collettivo di golosità perché si ritrovano anche nella colomba presentato da Benito Odorino (nella foto), terza generazion­e della pasticceri­a Benito di Casal di Principe, e primo casertano entrato in Ampi: «In occasione delle festività pasquali ho realizzato una colomba con amarena e limone Costa d’Amalfi Igp, valorizzan­do così un prodotto di eccellenza del territorio campano. Una mia originale e speciale creazione con la quale ho inteso esaltare l’armonia di sapori che nasce dal contrasto tra la morbidezza dell’amarena e l’acidità del limone, il tutto amalgamato con impasto creato con lievito madre ultravente­nnale».

Ed è il lievito a fare la differenza. Non a caso Sal De Riso ha proposto una colomba chiamata “La Nuvola” che ci racconta esser fatta da soffice pasta, a lievitazio­ne naturale, e farcita con gocce di cioccolato bianca e vaniglia delle isole Bourbon. E così Sabatino Sirica della storica pasticceri­a di San Giorgio a Cremano racconta l’importanza della tradizione: «Sarà la mia età ma sono convinto che i classici non si battano. Il segreto della Colomba, quella con la lettera maiuscola, d’altronde è la lievitazio­ne naturale. Poi certo ci sono le nuove tendenze e la colomba che magari si porta per stupire, o quella che piace ai giovani sempre attenti alle mode del mondo food. E così quest’anno la mia proposta è una colomba al pistacchio. Ma resta l’artigianal­ità il vero segreto».

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