Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cure e assistenza in Pronto soccorso La Campania in fondo alla classifica
Alta percentuale di pazienti che abbandonano il reparto di emergenza prima della visita medica
Sarà pure colpa della mancanza di personale sanitario, dei lunghi anni di commissariamento che hanno prodotto poco o niente assieme alla paralisi del turn over, o soprattutto della sottocultura clientelare che ha concorso a devastare l’assistenza sanitaria in Campania negli ultimi decenni. Ma un paese che guarda all’Europa non può certo consentirsi giudizi così mortificanti sulla scarsa qualità dell’attività in emergenzaurgenza.
La bocciatura arriva da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. In un settore delicatissimo qual è la rete dell’emergenza urgenza e della rete trauma. La Campania è ultima per i ritardi che accumula nell’assicurare con tempismo gli interventi. Va meglio invece nella gestione della rete cardiologica e dell’ictus. Ma proprio per la rete ictus «in merito alla mortalità a 30 giorni, la Regione Campania appare la seconda regione con più alta mortalità — riporta Agenas —. In merito alle procedure di trombolisi e trombectomia, l’accesso alla rivascolarizzazione farmacologica non è diffuso nei P.S.; sarebbe utile una revisioSono ne del percorso ictus acuto; complessivamente la Regione non raggiunge il target e potenziare l’accesso per le aree di Benevento, Napoli sud e Salerno, migliorando l’efficienza della rete nelle 3 aree territoriali. In merito al trattamento dell’emorragia subaracnoidea, riflettere sulla possibilità di migliorare la conoscenza dell’intervento concentrandola nelle asl con maggiore esperienza per rispettare la finestra temporale. In relazione all’invio a programma di riabilitazione, la percentuale suggerisce che è ancora insufficiente la possibilità di attivare un percorso riabilitativo dove indirizzare i pazienti».
questi i verdetti principali emessi nell’ambito della terza indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo - dipendenti promossa da Agenas. L’indagine riguarda il 2023 e analizza i risultati del monitoraggio rispetto all’anno 2022. La rete dell’emergenza-urgenza tempo-dipendente premia le regioni del Nord: la prima per assistenza e presa in carico è la provincia autonoma di Bolzano. Bene anche Veneto e Lombardia. Va peggio al Sud dove, come dicevamo, la Campania risulta ultima. Un dato che preoccupa sono anche gli abbandoni del Pronto soccorso da parte dei pazienti, con percentuali elevate in Campania, Sardegna e Sicilia (oltre il 6% della media nazionale). In Campania, infatti, l’11,80 per cento delle persone che si rivolge al Pronto soccorso lo abbandona ancora prima di essere visitata. La percentuale maggiore di abbandoni si registra nell’ambito della Asl Napoli 2 nord (13,29%) e della Asl di Salerno (13,04%). Si tratta di un fenomeno che potrebbe essere conseguenza delle lunghe attese, oppure del fatto che il paziente (sebbene questa sia una motivazione meno convincente) si rende conto che la sua situazione non è tale da giustificare la permanenza in Pronto soccorso, ma i dati restano molto differenziati tra le Regioni. Infatti, altrove le percentuali di abbandono sono molto più contenute:dalla Calabria (4,98%) all’Emilia Romagna (6,01%)al Lazio (8,38%), alla Liguria (5,79%), alla Lombardia (3,32%).
Per quanto riguarda invece la Rete cardiologica, la Campania è posizionata a metà classifica, al dodicesimo posto. In particolare per la mortalità a 30 giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto (ima) la Campania si colloca al quinto posto con una percentuale del 7,13%. In relazione alla percentuale di infarti trattati con angioplastica coronarica (Ptca) entro 90 minuti dal ricovero, come previsto dagli standard fissati dal decreto ministeriale 70/2015, la Campania si colloca al 16/o posto con una percentuale pari al 45,35%. «La percentuale di ricoveri della Regione appare sopra la media nazionale — conclude il report —, ricoverando una discreta percentuale di codici verdi. Il tempo di permanenza in PS è alto per i codici giallo e verde».
La rete cardiologica per l’emergenza «soffre in quelle zone più interne e meno servite dove la tempistica dei 90 minuti per la Ptca (angioplastica coronarica) e la relativa ricaduta in termini di mortalità sono più rilevanti, ha spiegato la responsabile del report Manuela Tamburo De Bella. Per la rete trauma, «Campania, Emilia Romagna e Sardegna possono fare di più», mentre per la rete emergenza-urgenza, «Valle d’Aosta e Campania presentano un vulnus».
Gli ictus Per mortalità a 30 giorni è la seconda regione per numero di decessi