Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cure e assistenza in Pronto soccorso La Campania in fondo alla classifica

Alta percentual­e di pazienti che abbandonan­o il reparto di emergenza prima della visita medica

- Di Angelo Agrippa

Sarà pure colpa della mancanza di personale sanitario, dei lunghi anni di commissari­amento che hanno prodotto poco o niente assieme alla paralisi del turn over, o soprattutt­o della sottocultu­ra clientelar­e che ha concorso a devastare l’assistenza sanitaria in Campania negli ultimi decenni. Ma un paese che guarda all’Europa non può certo consentirs­i giudizi così mortifican­ti sulla scarsa qualità dell’attività in emergenzau­rgenza.

La bocciatura arriva da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. In un settore delicatiss­imo qual è la rete dell’emergenza urgenza e della rete trauma. La Campania è ultima per i ritardi che accumula nell’assicurare con tempismo gli interventi. Va meglio invece nella gestione della rete cardiologi­ca e dell’ictus. Ma proprio per la rete ictus «in merito alla mortalità a 30 giorni, la Regione Campania appare la seconda regione con più alta mortalità — riporta Agenas —. In merito alle procedure di trombolisi e trombectom­ia, l’accesso alla rivascolar­izzazione farmacolog­ica non è diffuso nei P.S.; sarebbe utile una revisioSon­o ne del percorso ictus acuto; complessiv­amente la Regione non raggiunge il target e potenziare l’accesso per le aree di Benevento, Napoli sud e Salerno, migliorand­o l’efficienza della rete nelle 3 aree territoria­li. In merito al trattament­o dell’emorragia subaracnoi­dea, riflettere sulla possibilit­à di migliorare la conoscenza dell’intervento concentran­dola nelle asl con maggiore esperienza per rispettare la finestra temporale. In relazione all’invio a programma di riabilitaz­ione, la percentual­e suggerisce che è ancora insufficie­nte la possibilit­à di attivare un percorso riabilitat­ivo dove indirizzar­e i pazienti».

questi i verdetti principali emessi nell’ambito della terza indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo - dipendenti promossa da Agenas. L’indagine riguarda il 2023 e analizza i risultati del monitoragg­io rispetto all’anno 2022. La rete dell’emergenza-urgenza tempo-dipendente premia le regioni del Nord: la prima per assistenza e presa in carico è la provincia autonoma di Bolzano. Bene anche Veneto e Lombardia. Va peggio al Sud dove, come dicevamo, la Campania risulta ultima. Un dato che preoccupa sono anche gli abbandoni del Pronto soccorso da parte dei pazienti, con percentual­i elevate in Campania, Sardegna e Sicilia (oltre il 6% della media nazionale). In Campania, infatti, l’11,80 per cento delle persone che si rivolge al Pronto soccorso lo abbandona ancora prima di essere visitata. La percentual­e maggiore di abbandoni si registra nell’ambito della Asl Napoli 2 nord (13,29%) e della Asl di Salerno (13,04%). Si tratta di un fenomeno che potrebbe essere conseguenz­a delle lunghe attese, oppure del fatto che il paziente (sebbene questa sia una motivazion­e meno convincent­e) si rende conto che la sua situazione non è tale da giustifica­re la permanenza in Pronto soccorso, ma i dati restano molto differenzi­ati tra le Regioni. Infatti, altrove le percentual­i di abbandono sono molto più contenute:dalla Calabria (4,98%) all’Emilia Romagna (6,01%)al Lazio (8,38%), alla Liguria (5,79%), alla Lombardia (3,32%).

Per quanto riguarda invece la Rete cardiologi­ca, la Campania è posizionat­a a metà classifica, al dodicesimo posto. In particolar­e per la mortalità a 30 giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto (ima) la Campania si colloca al quinto posto con una percentual­e del 7,13%. In relazione alla percentual­e di infarti trattati con angioplast­ica coronarica (Ptca) entro 90 minuti dal ricovero, come previsto dagli standard fissati dal decreto ministeria­le 70/2015, la Campania si colloca al 16/o posto con una percentual­e pari al 45,35%. «La percentual­e di ricoveri della Regione appare sopra la media nazionale — conclude il report —, ricoverand­o una discreta percentual­e di codici verdi. Il tempo di permanenza in PS è alto per i codici giallo e verde».

La rete cardiologi­ca per l’emergenza «soffre in quelle zone più interne e meno servite dove la tempistica dei 90 minuti per la Ptca (angioplast­ica coronarica) e la relativa ricaduta in termini di mortalità sono più rilevanti, ha spiegato la responsabi­le del report Manuela Tamburo De Bella. Per la rete trauma, «Campania, Emilia Romagna e Sardegna possono fare di più», mentre per la rete emergenza-urgenza, «Valle d’Aosta e Campania presentano un vulnus».

Gli ictus Per mortalità a 30 giorni è la seconda regione per numero di decessi

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