Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I detenuti ora giocano a basket Campo donato a Secondigliano
Inaugurazione con Petrucci. Il progetto di «Seconda chance»
Non lontano da Scampia c’è l’azzurro di un campetto con un canestro che sfida il grigiore di chi non riesce a sostenere il periodo di detenzione. Il basket contro i suicidi nelle carceri campane: ben 5 nel 2024. Al «Pasquale Mandato», dove due settimane fa si è tolto la vita un uomo di 33 anni, oggi c’è un playground nuovo di zecca capace di trasferire gioia, entusiasmo, distrazione. E su quel selciato c’è già il 18enne della Gevi Napoli Druzheliubov, fuggito dalla guerra in Ucraina, ad affondare una schiacciata a due mani.
Un breve clinic per i detenuti che nelle ore d’aria potranno emularlo proprio come succedeva ai primordi tra Sing Sing ed Alcatraz. Spike Lee nel suo «He got game» sottolineò il valore sociale del basket come sbocco professionale. E lì, a Secondigliano, dove c’erano detriti ed ortiche oggi c’è un luogo di aggregazione, di movimento. Un progetto messo in piedi nel giro di poco più di 3 mesi e voluto dalla Federbasket con il sostegno di Fondazione Lottomatica e dell’associazione Seconda
Chance. Ad avvalorare l’idea è oltremodo vivo il progetto «The Cagers» con gli ex cestisti Donato Avenia, Federica Zudetich e Francesca Zara alla guida di una selezione nazionale di detenuti. «Voglio fornire un dato: nel 2024 nei nostri istituti abbiamo registrato purtroppo 24 suicidi ha spiegato Giovanni Russo, capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria -; il dato forte che emerge è che nessuno di questi detenuti praticava sport. Attraverso la pallacanestro possiamo innescare delle politiche utili per prevenire il disagio piscologico». Non c’è prestazione dell’Italbasket che tenga effettivamente di fronte a questo tipo di disagio: «Spesso i nostri pensieri corrono al campo ed al risultato sportivo da raggiungere proprio con le nostre rappresentative ma questa iniziativa va oltre decisamente e si tratta di scelte personali, perché il torneo, lo ripeto, non è inferiore a molti altri. Devo sottolineare anche che Regione, Comune e Federazione, oltre alla qualità della Mastergroup Sport, ci hanno aiutati a sostenere questo impegno che porteremo avanti per altri tre anni».
Dal punto di vista sportivo, ieri è stata l’ultima giornata delle qualificazioni. Il torneo ha perso il torrese Raul Brancaccio eliminato ieri al terzo set dal francese Herbert. Oggi scendono in campo i big del tabellone principale: tredici incontri in programma dalle ore 10. Sulla terra rossa tantissimi giocatori italiani. Particolarmente attesi gli azzurri Fabio Fognini, testa di serie n.4, e Luca Nardi, testa di serie numero due. Il primo affronterà sul campo centrale «D’Avalos» nel terzo incontro di giornata (non prima delle ore 13), l’argentino Rodriguez Taverna. A seguire, scenderà in campo Nardi contro lo slovacco Jozef Kovalik, che nel 2016 vinse proprio il Challenger di Napoli, e che domenica scorsa ha conquistato il Challenger di Zadar, in Croazia. ci inorgoglisce per averla realizzata con successo», ha detto Petrucci, il presidente della Federbasket. Anima motrice dell’idea è Flavia Filippi che con «Seconda Chance» riesce a risolvere i casi più difficili di persone in difficoltà: «Sulla nostra messaggeria social abbiamo raccolto le richieste di aiuto di tante persone dal Sud e dalla Campania: chi da Mugnano, chi da Torre Annunziata o Marano. C’è gente che ha bisogno reale di sostegno e noi abbiamo messo in connessione la dimensione professionale con gli uomini e le donne spesso emarginati. La risposta è stata confortante: 270 offerte di lavoro da Agrigento fino a Milano». In Campania i detenuti sono 7mila: «Tutte persone che hanno il diritto di disporre di una giornata piena; il che significa costruire in sicurezza un percorso», ha detto Lucia Castellano, provveditrice dell’amministrazione penitenziaria in Campania. La chiosa è di Giulia Russo, direttrice del penitenziario di Secondigliano: «Il campo vivrà di tante attività, per noi questo è un giorno speciale». più alti avendo maggiore continuità d’impiego dopo la partenza di Lozano, Lobotka e Kvaratskhelia nonostante il settimo posto e il crollo nei risultati hanno mantenuto complessivamente a tratti degli ottimi standard.
Nessuno ha abbassato il valore della propria rosa come il Napoli in serie A, la Lazio, l’altra big in difficoltà, ha ridotto di 17,5 milioni di euro il potenziale finanziario del proprio organico. Lo stesso Sassuolo, tra l’infortunio di Berardi e lo scivolamento in piena lotta salvezza, è a -17 milioni di euro rispetto allo scorso campionato.
Tira aria di rivoluzione in vista dell’estate, probabilmente il restyling è stato rimandato di un anno rispetto al desiderio di dare continuità che, invece, animava i propositi di De Laurentiis tra i ritiri di Dimaro e Castel Di Sangro dell’estate 2023. Kvara è la certezza da cui ripartire, Zielinski l’addio sicuro, Osimhen il capitale con cui finanziare la rivoluzione soprattutto se non dovesse arrivare la Champions League. Prima dei cambiamenti estivi, ci sono nove partite in cui provare a limitare i danni portando a casa proprio la qualificazione all’Europa più lussuosa.
La sfida contro l’Atalanta di sabato è il primo dei tre scontri diretti al Maradona contro le rivali per la zona Champions, poi nel calendario alla penultima giornata c’è anche la trasferta di Firenze. La tifoseria non farà mancare il suo supporto, dovrebbe esserci il sold-out contro l’Atalanta, sono rimasti soltanto pochi biglietti ancora disponibili nelle tribune e negli anelli inferiori di curve e Distinti.
Entro giovedì rientreranno i dieci giocatori impegnati nelle Nazionali, compreso l’allenatore Calzona e la parte dello staff che sta lavorando in questi giorni con la Slovacchia, che stasera affronterà la Norvegia di Ostigard in amichevole, e l’Italia: Bonomi, Segarelli e Sinatti.
L’attenzione a Castel Volturno si concentra soprattutto su Osimhen che sta lavorando a parte per smaltire le fatiche post Coppa d’Africa. Victor ha attraversato un cambio di contesto climatico, di competizione, di equilibri di squadra e anche a livello muscolare ha patito qualche fastidio, come alla vigilia di Inter-Napoli. Osimhen non è andato in Nazionale proprio per non sovraccaricare i muscoli di ulteriore stress e prepararsi per il finale di campionato in maniera brillante.
L’attesa è poi per la sentenza del giudice sportivo sul caso Acerbi-Juan Jesus, oggi potrebbe essere il giorno del verdetto.