Corriere del Mezzogiorno (Campania)
VERDETTO DA PONZIO PILATO
Ma Ponzio Pilato era garantista? Siamo certi che questo paradosso non abbia sfiorato il dottor Gerardo Mastrandrea, giudice sportivo e magistrato romano, che ieri ha deciso di non squalificare Francesco Acerbi per il presunto insulto a Juan Jesus in Inter-Napoli. Però il dubbio sfiora noi comuni mortali. Il documento del Giudice dice in sostanza che Juan Jesus si è sentito offeso ma che, mancando prove o testimonianze, non si può certo irrogare una squalifica che, fosse invece provato l’insulto razzista, dovrebbe essere certamente severa. Fra chi ragiona sulla base del diritto e delle decisioni giurisprudenziali e chi invece svolge una considerazione culturale c’è sempre una distanza che può essere riempita da argomentazioni indebite: per esempio la richiesta della «giustizia esemplare», concetto ideologico che non può far parte della giustizia di un paese civile. O ancor peggio si potrebbe ragionare in termini di tifo, ma è lontana da noi l’idea che pressioni di potere, estranee al merito del caso, abbiano influenzato la decisione di ieri. Però ci pare che restino aperte alcune questioni vitali per il calcio. Che in questo sport vi sia un forte inquinamento razzista non pare dubbio, tanto è vero che nel giorno stesso nel quale si sarebbe verificato il fatto, si faceva appello in tutti gli stadi perché ci fosse una mobilitazione delle coscienze. In precedenza gli episodi sono stati molteplici, da Maignan a Vinicius, laddove l’insulto era chiaramente percepibile.
Bellenger presenta a Mattarella «Napoli Ottocento»: un dono alla città
Dall’esplosione del Vesuvio in tutto il suo realismo alla materia lavica nelle opere di Burri e Mancini, è un Ottocento che inizia dal Settecento con un muro di Thomas Jones (A well in Naples) del 1782 e finisce nel Novecento. E spunta un «inedito» che ritrae Goethe che guarda stupito il vulcano, arriva da una collezione privata tedesca. È la mostra «Napoli Ottocento» che Bellenger, curatore, ha inaugurato con Mattarella nelle Scuderie del Quirinale. «Un dono alla città», ha detto. E su ciò che sta accadendo a Capodimonte: «È un’opera buffa».