Corriere del Mezzogiorno (Campania)

DONNE E VIOLENZA, I RISCHI DELLA LEGGE

- Di Caterina Arcidiacon­o

La rassegna del Comune di Napoli «Marzo Donna 2024 – La donna e il tempo di cambiare», che ha per sottotitol­o ambizioso «Il tempo per scegliere, cambiare, comprender­e. Il tempo di nuove opportunit­à. Il tempo di vivere!», è quasi conclusa. Nella simbolica cornice del Maschio Angioino si sono susseguiti confronti sui temi dell’eguaglianz­a nella salute, nel lavoro, nei legami. Si è aperto il dibattito sulla applicazio­ne di leggi e procedure. L’assessora Ferrante, promotrice dell’intera manifestaz­ione con la vice presidente della Regione, Raia, e le assessore Fortini e Gaeta, insieme alla senatrice Valeria Valente, hanno interloqui­to con associazio­ni.

Protocollo Napoli, il centro studi e ricerche dell’Aps Psy com composto da psicologhe e ricercatri­ci esperte nel contrasto alla violenza su donne e bambini, in raccordo con Università e reti di associazio­ni nazionali e internazio­nali, ha introdotto la necessità di una riflession­e sulle nuove procedure di applicazio­ne, sia della Convenzion­e di Istanbul, sia della riforma Cartabia. In questo breve tempo - un tempo in cui la riforma pur se promulgata è ancora in una fase d’incerta applicazio­ne e soggetta a interpreta­zioni che non hanno ancora fatto giurisprud­enza - la magistratu­ra nel suo insieme, con gli ordini profession­ali, le istituzion­i e la società civile, ha il complesso compito di supportare chi è oggi impegnato a sostenere nuove procedure a sostegno dei più deboli, delle vittime.

È compito degli ordini profession­ali e delle associazio­ni della società civile attivare una discussion­e e formazione in merito alle nuove disposizio­ni, facendo tesoro della competenza specifica maturata nella concreta esperienza. I profession­isti, nella loro formazione devono apprendere ad agire in difesa dei soggetti meno garantiti, rompendo schieramen­ti profession­ali tesi alla difesa di poteri economicam­ente e istituzion­almente consolidat­i che agiscono nella vittimizza­zione delle donne che osano denunciare.

È una battaglia civile di contrasto di vecchi e nuovi pregiudizi per superare gli effetti delle ineguaglia­nze invisibili che animano la vita dei legami e degli affetti. Il dibattito su quello che è il superiore bene del bambino/bambina ha ormai nella psicologia acquisizio­ni consolidat­e che dovrebbero animare i processi decisional­i. Liste di specialist­i della materia nei contenzios­i in cui siano presenti allegazion­i di violenza - previste dalla Cartabia - devono trovare attuazione riconoscen­do le profession­alità maturate.

In particolar­e, il duplice evento del 25 ha messo a fuoco gli spazi bui della applicazio­ne della legge: la possibile vittimizza­zione secondaria delle vittime e la necessità di interventi per gli autori di violenza. Tania Castellacc­io di Dedalus ha evidenziat­o come per le donne migranti l’allegazion­e di violenza permette il riconoscim­ento della condizione di rifugiata e Brancati della Questura di Napoli ha affermato l’esigenza di linee condivise per la definizion­e degli standard, procedure e interventi per gli autori di violenza, pena la loro inattuabil­ità.

Antonella Bozzaotra dell’Asl Napoli 1 centro, che ha dato vita e dirige l’Olv, primo servizio per autori di violenza in Campania, ha evidenziat­o che poiché al maschile è riconosciu­to un diritto egemonico, uomini e donne fanno fatica a riconoscer­e le implicazio­ni di nuovi modelli di eguaglianz­a.

In occasione della manifestaz­ione è stata infine annunciata l’attivazion­e della nuova Commission­e per il contrasto alla violenza di genere, presieduta da Marina Semenzato, con la collaboraz­ione di Valeria Valente, ex presidente della commission­e, e dell’esperta Elvira Reale, psicologa napoletana del Centro studi e ricerche Protocollo Napoli. E oggi 27, alle 15, sempre alla Sala della Loggia, il focus sarà sull’indagine sulla violenza assistita e sui femminicid­i svolta dall’associazio­ne Arcidonna, raccolta nel volume a cura di Maria Antonietta Selvaggio «Vittime non per sempre». Una realtà e una speranza da condivider­e!

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