Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Stadio per gli Europei 2032 Abodi: al fianco di Manfredi
«Il sindaco ha le idee chiare, con il Napoli ci sono obiettivi convergenti»
futuro stadio che hanno visto posizioni differenti tra il sindaco e il presidente del club azzurro De Laurentiis. «Nel progetto stadio — ha detto l’esponente del governo Meloni — tra Comune e il club ci sono ambizioni reciproche, con la città che si sta evolvendo e sta cercando di migliorare in tutte le sue forme. Il club sa che per essere più competitivo deve avere uno stadio che abbia le caratteristiche non soltanto sul campo ma anche sugli spalti in termini di presenze, di attività, di iniziative».
In ogni caso, ha detto il responsabile del dicastero dello Sport, «se c’è una comunione di intenti si troverà una soluzione giusta. E io sono convinto che ci sarà, perché sono talmente convergenti gli obiettivi appunto dell’amministrazione e del club che non si potrà non trovare un accordo». Parole che la dicono tutte sulla volontà dell’esecutivo di stare al fianco di Napoli, al fianco della città, al fianco del sindaco e di De Laurentiis. Ma, a sentire quello che ha disse giorni fa Manfredi, avendo come «priorità» il rilancio del Maradona, che per il patron azzurro è difficilmente ristrutturabile. La pensa diversamente invece Manfredi, che è anche ingegnere, convinto che non ci si altra soluzione «effettivamente percorribile» che quella di riqualificare il «catino» di Fuorigrotta, che è già stato fortemente riqualificato in occasione delle Universiadi del 2019, dopo il rifacimento dell’intero piazzale Tecchio in occasione dei Mondiali del 90. Insomma, stadio e zona hanno un valore certo per il comune che pensa di ripartire da lì. Da Fuorigrotta. Puntando sulla cessione del diritto di superficie, cosa prevista dalla legge sulla gestione degli stadi e che darebbe al Napoli la possibilità di gestire, appunto, la superficie della zona circostante il Maradona; finanche di costruire un albergo alto 30 metri, oltre a parcheggi e servizi. Dentro e fuori lo stadio. Il tutto, in cambio di una concessione di 99 anni ma anche di farsi carico dei costi, che lo Stato potrebbe garantire presso gli istituti di credito con la nascita di un Fondo «sport-stadi» dedicato. Questi, almeno, i ragionamenti che si fanno in queste ore nei palazzi della politica dove la questione dello stadio di Napoli comincia a farsi sentire. Anche se nessuno immagina l’evento del 2032 senza Napoli e il Maradona senza il Napoli.