Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Solo due asili per mamme dipendenti della Sanità»
«Al Sud le donne che lavorano nella sanità pubblica devono scegliere tra famiglia e carriera e per le famiglie dei camici bianchi non c’è quasi nessun aiuto. Una situazione inaccettabile alla quale occorre porre rimedio». A denunciarlo è il segretario regionale dell’Anaao Assomed Bruno Zuccarelli, sulla base di un’indagine prodotta dal Gruppo Donne del sindacato dei medici; gruppo che vede come responsabile la dottoressa Marlene Giugliano. «Nelle strutture sanitarie italiane abbiamo 220 asili aziendali, di cui 208 sono al Nord (23 solo in Lombardia). In Campania gli asili nido su 16 aziende ospedaliere sono solo due: Cardarelli e Azienda ospedaliera universitaria Federico II. Il Moscati di Avellino aveva un asilo nido che è stato chiuso con la pandemia e ad oggi il babyparking dell’Azienda ospedaliera dei Colli è chiuso. Una condizione vergognosa e desolante», aggiunge Zuccarelli. Ma i dati raccolti dal sindacato dicono anche altro: se si guarda al personale del servizio sanitario nazionale, il 68% è costituito da donne, quasi 7 operatori su 10, con un forte sbilanciamento verso il Nord dove le donne sono il 76%, mentre al Sud solo il 50%. «Un divario tra Nord e Sud, quello della sanità, che si lega alle condizioni di difficoltà che le donne devono affrontare — aggiunge Giugliano —, del resto in Campania il costo medio della retta mensile di un asilo è di 300 euro, con cifre che in alcuni casi arrivano anche a 600 euro. E nella nostra regione c’è un posto in asili nido solo ogni 10 bambini». Per questo le donne campane dell’Anaao chiedono di essere ascoltate dalla Regione così come dalle Aziende ospedaliere e Sanitarie.