Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nasce il Condominio sociale Le storie dei nuovi inquilini: «Questo per noi è il paradiso» Entrano 5 famiglie «fragili». Saranno otto i nuclei assegnatar­i

- Fabrizio Geremicca

si spense anche mia suocera. Mi sono ritrovata senza un soldo e con due figli da portare avanti. La ragazza frequentav­a l’ultimo anno del liceo, il ragazzo si era appena iscritto all’università». Rita Castanò, nel giorno della consegna delle chiavi dell’appartamen­to in via San Nicola al Nilo dello stabile dove il Comune ha realizzato il condominio sociale, torna indietro con la memoria agli anni difficili che ha attraversa­to. Cinque le prime famiglie entrate ieri, 8 le assegnatar­ie.

«Prima del Covid — racconta — ci fu lo sfratto. Poi il sequestro della Procura. Il Comune ci ha sistemati per un paio di anni in un suo stabile al rione Traiano e, nel frattempo, è continuata la mobilitazi­one del comitato per il diritto all’abitare, dei consiglier­i comunali Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi, che ringrazier­ò sempre, e di altri che ci sono stati vicini. Il Comune ha promosso il bando, ho partecipat­o ed oggi torno qui. Io ed i miei due figli — entrambi senza un lavoro vero e stabile — abbiamo rischiato di finire in mezzo alla strada». Vincenza Tatucci e Maurizio

Alise sono altri due abitanti del condominio sociale di via San Nicola al Nilo. Quarantaci­nque anni lei, 48 anni lui. Cinque figli — la più grande ha 15 anni, i più piccoli (due gemelli) 9 — ed un reddito molto basso. «Mio marito — racconta Vincenza — stava con i disoccupat­i del progetto Bros. Adesso sta lavorando nella manutenzio­ne del verde e dei parchi. Io prendevo il reddito di cittadinan­za ed arrangio, a volte, con le bancarelle nel periodo di Natale, ma non siamo in condizione di pagare un affitto a prezzi di mercato». Entrano in una casa di 103 metri quadrati. «Per noi è il paradiso — racconta lei — se si pensa che, dopo la morte dell’anziano che accudivo qui nello stabile, abbiamo vissuto nella sua casa di 38 metri quadrati. Letti, divani, ovunque ci fosse uno spazio mettevamo qualcuno dei figli a dormire».

Gli immobili del Comune adibiti a condominio sociale erano affittati a famiglie ed anziani alcuni decenni fa. Da una ventina di anni, poi, erano stati destinati solo ad anziani. E’ accaduto, però, che dopo la morte degli stessi, siano rimasti nelle case i loro familiari o persone che li avevano accuditi in vita. Occupanti senza titolo, secondo il codice penale. Da lì è scaturita la vicenda degli sfratti e della inchiesta della Procura. Le case sono poi state messe al centro del progetto dell’amministra­zione Manfredi di condominio sociale. È composto quest’ultimo da 30 appartamen­ti per una sperimenta­zione di due anni.

Ha commentato ieri il vicesindac­o Laura Lieto: «Entra nel vivo, attraverso la consegna delle prime abitazioni, il progetto nato per accogliere persone anziane, singoli e nuclei familiari in condizione di disagio abitativo ed in carico ai servizi sociali territoria­li», Ogni residente, informano dal Comune, «è chiamato a sottoscriv­ere un patto sociale che vincolerà la permanenza nel condominio al pagamento di un canone e ad azioni di cura verso gli abitanti anziani e gli spazi comuni». Il condominio sarà amministra­to da un ente del terzo settore. Avrà una portineria di quartiere ed una lavanderia sociale. Chiosa Alfonso De Vito, attivista del comitato per il diritto all’abitare: «L’esperiment­o va riprodotto ed anche per questo il patrimonio pubblico non va venduto. Occorre inoltre intervenir­e con urgenza sulla bolla speculativ­a degli affitti turistici e riqualific­are l’edilizia residenzia­le popolare».

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Il Condominio sociale è un esperiment­o di co-housing intergener­azio nale rivolto a persone che, abitando insieme, mettono a disposizio­ne il proprio tempo e i propri talenti per sostenersi a vicenda
La vicenda Il Condominio sociale è un esperiment­o di co-housing intergener­azio nale rivolto a persone che, abitando insieme, mettono a disposizio­ne il proprio tempo e i propri talenti per sostenersi a vicenda
 ?? ?? Solidariet­à Sopra alcuni componenti dei cinque nuclei familiari che hanno preso possesso degli alloggi nel Condominio sociale. Uno stabile (a sinistra) adibito dal Comune di Napoli esclusivam­ente a questa iniziativa
Solidariet­à Sopra alcuni componenti dei cinque nuclei familiari che hanno preso possesso degli alloggi nel Condominio sociale. Uno stabile (a sinistra) adibito dal Comune di Napoli esclusivam­ente a questa iniziativa

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